da www.fabi.it
“Se da 125 iscritti siete passati a oltre 1.200, significa che avete lavorato bene e che i bancari credono in voi”.
Così il Segretario Generale della FABI ha esordito, elogiando i Dirigenti di Lodi e il Coordinatore, Ettore Necchi.
A Lodi c’è una vocazione naturale per il sindacato e per il servizio a favore degli iscritti e dei bancari tutti, che è apprezzata e che ha portato al grande risultato di crescita, uno dei più eclatanti in Italia.
Sileoni elenca le difficoltà che si accompagnano alla crisi e che affliggono in particolare le banche: le sofferenze del sistema, gli incagli, le riorganizzazioni e le ristrutturazioni, l’evoluzione continua e veloce del comparto. Senza considerare l’impatto della cosiddetta legge Fornero e la riforma delle pensioni, che ha stravolto gli accordi e gli strumenti messi in campo dal sindacato per contenere ed attutire la fuoriuscita dei lavoratori.
Benché il sindacato sia riuscito, a prezzo di duri confronti, a mantenere gli ammortizzatori sociali di settore, la situazione resta molto delicata.
Nelle banche e nell’Abi manca una visione strategica complessiva ed ogni gruppo bancario guarda al suo orticello, ma non si vede una seria politica di rilancio del settore.
Anche per questo, non ci si può affidare al destino, anzi, il nostro destino dipende in gran parte dal sindacato e dalla sua capacità di prevedere i tempi e d’interpretare le esigenze dei lavoratori, facendone sintesi politica e magari trovando nuovi strumenti di tutela, sia nei contratti nazionali sia in quelli di secondo livello.
La prova di quanto ha sostenuto il Segretario Generale della FABI sta anche proprio nel risultato ottenuto dal sindacato a Lodi, che non si è accontentato di un ruolo marginale da città di provincia e che, prendendo il suo destino per le corna, è riuscita a vincere la lotta col “toro”.
Il dibattito ha visto protagonisti molti dirigenti sindacali, che hanno portato all’attenzione del leader della FABI i problemi del territorio, che – come hanno ammesso – non sono diversi da quelli delle altre provincie.
Ettore Necchi ha ricordato che, a parte la realtà delle BCC, non esistono banche del territorio, dopo che la Popolare di Lodi è confluita nel Gruppo Banco Popolare.
“Abbiamo il pieno controllo della situazione e siamo il punto di riferimento della provincia. Qualche tensione c’è stata, è vero, sull’allungamento dell’orario previsto dall’ultimo CCNL” ha continuato Necchi -, “ma noi abbiamo saputo spiegare che questa previsione contrattuale è servita per scongiurare licenziamenti e fuoruscite dal settore, che ha sofferto e soffre per la crisi, lunga e grave, che ancora morde”.
Mario Nava, ha sottolineato che “la presenza anche nelle realtà più piccole ha impedito a qualche pseudo sindacalista di confondere taluni lavoratori meno avvertiti”. Vittoriosa la battaglia della FABI lodigiana contro la direzione e l’amministrazione della BCC di Inzago, che pretendevano di non applicare il contratto, di violare le norme e di bistrattare i lavoratori. “Ora abbiamo ristabilito le regole e, grazie ai nostri ripetuti e decisi interventi, siamo riusciti a far cacciare il direttore generale”. Poi Nava ha voluto richiamare l’attenzione di Sileoni su quella che ha definito una situazione inaccettabile di scarsa o nulla collaborazione fra i sindacati FABI vicini territorialmente. “Questo porta a spreco di tempo e di risorse. Si deve ovviare a questo problema, nell’interesse della FABI, che è una sola”.
Anche la situazione del settore Credito Cooperativo e di quello delle esattorie è stato portato all’attenzione del Segretario Generale della FABI.
“I politici hanno usato scriteriatamente l’argomento imposte ed Equitalia – ha accusato Paolo Madonini – per allontanare da sé la responsabilità di scelte improvvide o sbagliate, addossando all’ente che si occupa di recuperare i crediti dello Stato e degli enti vari, nazionali o territoriali, la colpa di presunte rapacità che, se esistono, dipendono da chi affida ad Equitalia questi compiti e non certo ds Equitalia stessa o, meno che meno, dai lavoratori.
Alla fine, Ettore Necchi ha consegnato a Lando Maria Sileoni la tessera numero 1 di socio onorario al Sab di Lodi, per cui “ha sempre mostrato attenzione e vicinanza”.
A Lodovico Antonini, responsabile del Dipartimento Comunicazione & Immagine della FABI, la tessera di socio onorario numero 2, per la quotidiana disponibilità e la collaborazione.
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La stampa che ha parlato dell’evento
(cliccare sulle immagini per ingrandire)
Il Giorno, mercoledì 8 maggio 2013
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Il Cittadino, mercoledì 8 maggio 2013