“Oggi il modello cooperativo funziona bene”, ha detto Arpe, a margine dell’assemblea di Banca Profilo, commentando l’esito dell’assemblea BPM di due giorni fa, che ha bocciato la proposta di voto a distanza del Presidente del consiglio di gestione Andrea Bonomi.
Il banchiere ha poi sottolineato che condivide in pieno le critiche della FABI al progetto di trasformazione in SPA della Popolare di Milano. “Le dichiarazioni di Lando Sileoni sono molto convincenti” ha affermato Arpe, precisando che “oggi il modello cooperativo funziona bene mentre sulle grandi banche SPA c’é un tema di azionariato che è importante”.
In un’intervista a Il Giornale proprio il leader della FABI, all’indomani dell’assemblea BPM, aveva infatti dichiarato che la SPA ibrida è un’invenzione concettuale priva di oggetto, “un piano funzionale a consentire agli attuali responsabili gestionali di abbandonare un progetto industriale che non sta avendo successo, ricavandone un profitto”.
“Non é utile alla banca ma ad alcuni azionisti”, aveva rimarcato Sileoni, “la trasformazione in SPA con una necessità di ricapitalizzazione e un azionariato così debole e frastagliato significa far sparire la Popolare di Milano. Non lo merita” aveva concluso il leader della FABI.
Che Arpe sposi la linea di Sileoni non è, tuttavia, una novità. Già nel 2011 il banchiere si era candidato alla guida dell’istituto di piazza Meda, apertamente appoggiato da FABI e FIBA Cisl, in contrapposizione ad Andrea Bonomi, sponsorizzato dagli Amici della BPM, e attuale fautore della trasformazione della banca in SPA.