BPM: SILEONI (FABI), BONOMI ORA ELABORI PIANO SERIO – MAGRINI, SINDACATI RESTINO UNITI IN VISTA ASSEMBLEA GIUGNO
(ANSA) – MILANO, 27 apr – “È indispensabile che Andrea Bonomi e il comitato di gestione della Bpm elaborino un piano industriale serio e non un progetto speculativo, come quello attuale”. Lo ha detto il segretario generale della Fabi, Lando Sileoni.
“Rispediamo al mittente ogni tentativo di minimizzare l’esito plebiscitario dell’assemblea di oggi, che rappresenta un punto fermo da cui ripartire. Ora più che mai sono necessarie la mobilitazione di tutti i dipendenti, dei soci e l’unità sindacale”.
Al tempo stesso, Matteo Magrini, coordinatore Fabi in Bpm, sottolinea che adesso “é indispensabile continuare a intrattenere proficui rapporti con tutte le organizzazioni sindacali in Bpm, in vista della prossima decisiva assemblea straordinaria del 22 giugno, che sarà chiamata a decidere sulla forma societaria della banca e dove la mobilitazione dei lavoratori sarà totale”.
“Ora vogliamo che la banca consegni ufficialmente alle organizzazioni sindacali la documentazione analitica dell’eventuale trasformazione in spa. In assenza di questa, valuteremo la possibilità di interpellanza alla magistratura del lavoro”.(ANSA)
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Bpm/ Sileoni (Fabi): Bonomi elabori piano industriale serio – Non progetto speculativo. Necessarie mobilitazione e unità
Milano, 27 apr. (TMNews) – “È indispensabile che Andrea Bonomi e il comitato di gestione della Bpm elaborino un piano industriale serio e non un progetto speculativo, come quello attuale”. Lo ha dichiarato in una nota il segretario generale della Fabi, Lando Maria Sileoni. “Rispediamo al mittente ogni tentativo di minimizzare l’esito plebiscitario dell’assemblea di oggi, che rappresenta un punto fermo da cui ripartire”, ha aggiunto riferendosi all’assemble che oggi ha bocciato la proposta di introdurre in assemblea il voto elettronico a distanza. ”Ora più che mai – ha concluso Sileoni – sono necessarie la mobilitazione di tutti i dipendenti, dei soci e l’unità sindacale”.
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Bpm: Sileoni, Bonomi presenti piano industriale serio non speculativo
(ASCA) – Roma, 27 apr – ‘E’ indispensabile che Andrea Bonomi e il comitato di gestione della Bpm elaborino un piano industriale serio e non un progetto speculativo, come quello attuale. Rispediamo al mittente ogni tentativo di minimizzare l’esito plebiscitario dell’assemblea di oggi, che rappresenta un punto fermo da cui ripartire’. Ora piu’ che mai sono necessarie la mobilitazione di tutti i dipendenti, dei soci e l’unita’ sindacale’, cosi’ Lando Sileoni, Segretario generale della Fabi replica ad Andrea Bonomi, presidente del consiglio di gestione, dopo la bocciatura da parte dell’assemblea dei soci di Bmp sull’introduzione del voto telematico, un progetto quest’ultimo, a detta dei sindacati funzionale al progetto di trasformazione della popolare milanese in Spa ibrida, un assetto che secondo Fabi e Fiba, ‘mette a rischio la stabilita’ del sistema bancario’.
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Bpm: Sileoni (Fabi), Spa ibrida mette a rischio stabilità
(ASCA) – Roma, 27 apr – ‘Il risultato dell’assemblea di Banca Popolare di Milano (BPM) e’ un primo, chiaro, responsabile segnale ai Vertici di BPM da parte delle lavoratrici, dei lavoratori, dei pensionati e della societa’ civile milanese e lombarda’, cosi’ Lando Sileoni Segretario generale della Fabi, e Giuseppe Gallo, Segretario generale della Fiba Cisl, commentano il pollice verso contro l’introduzione del voto telematico espresso oggi dall’assemblea dei soci della Bpm. Una bocciatura accolta dall’applauso dell’assemblea. ’I soci esprimono, con fermezza, tutti i dubbi e le preoccupazioni per il progetto di trasformazione in SPA e la volonta’ di preservare l’identita’ e l’autonomia della loro banca, fonte, nella sua lunga storia, di sviluppo e di coesione sociale. Esprimono, inoltre, il rifiuto di fare di Bpm SPA la testa di ponte in grado di mettere a rischio il futuro delle banche popolari cooperative e di aprire brecce profonde nella stabilita’ del sistema bancario italiano’. Come Fabi e Fiba Cisl, respingiamo, infine, le strumentalizzazioni di chi vuol legare il prossimo aumento di capitale sociale esclusivamente alla trasformazione di Bpm in spa ibrida’.
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Bpm/ Fabi e Fiba: Risultato assemblea è segnale chiaro Dubbi su trasformazione in spa, a rischio stabilità sistema
Milano, 27 apr. (TMNews) – Il risultato dell’assemblea odierna di Bpm, che ha bocciato la proposta di introdurre il voto elettronico a distanza “è un primo, chiaro, responsabile segnale ai vertici di Bpm da parte delle lavoratrici, dei lavoratori, dei pensionati e della società civile milanese e lombarda”. E’ quanto hanno dichiarato in un comunicato congiunto Lando Maria Sileoni, segretario generale della Fabi, e Giuseppe Gallo, segretario generale della Fiba Cisl. ”I soci esprimono, con fermezza, tutti i dubbi e le preoccupazioni per il progetto di trasformazione in spa e la volontà di preservare l’identità e l’autonomia della loro banca, fonte, nella sua lunga storia, di sviluppo e di coesione sociale. Non solo. Esprimono, inoltre, il rifiuto di fare di Bpm spa la testa di ponte in grado di mettere a rischio il futuro delle banche popolari cooperative e di aprire brecce profonde nella stabilità del sistema bancario italiano”, sostengono i segretari dei due sindacati. ”Come Fabi e Fiba Cisl – concludono – respingiamo, infine, le strumentalizzazioni di chi vuol legare il prossimo aumento di capitale sociale esclusivamente alla trasformazione di Bpm in spa ibrida”.
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Bpm, Sileoni-Gallo: trasformazione in Spa ibrida mette a rischio stabilità sistema bancario
(ilVelino/AGV NEWS) Roma, 27 APR – “Il risultato dell’assemblea di BPM e’ un primo, chiaro, responsabile segnale ai Vertici di BPM da parte delle lavoratrici, dei lavoratori, dei pensionati e della societa’ civile milanese e lombarda”. Lo dichiarano Lando Maria Sileoni, Segretario generale della FABI, e Giuseppe Gallo, Segretario generale della FIBA Cisl. “I soci esprimono, con fermezza, tutti i dubbi e le preoccupazioni per il progetto di trasformazione in SPA e la volonta’ di preservare l’identita’ e l’autonomia della loro banca, fonte, nella sua lunga storia, di sviluppo e di coesione sociale”. “Non solo. Esprimono, inoltre, il rifiuto di fare di Bpm SPA la testa di ponte in grado di mettere a rischio il futuro delle banche popolari cooperative e di aprire brecce profonde nella stabilita’ del sistema bancario italiano”. “Come FABI e FIBA Cisl, respingiamo, infine, le strumentalizzazioni di chi vuol legare il prossimo aumento di capitale sociale esclusivamente alla trasformazione di Bpm in spa ibrida”.
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FABI-FIBA, SPA METTE A RISCHIO STABILITA’ SISTEMA BOCCIATURA VOTO A DISTANZA E’ PRIMO SEGNALE CHIARO A BONOMI (ANSA) – MILANO, 27 APR – La traformazione della Bpm in Spa ‘mette a rischio la stabilita’ del sistema bancario italiano’. Lo dichiarano Lando Maria Sileoni, segretario generale della FABI, e Giuseppe Gallo, Segretario generale della Fiba Cisl. ’Il risultato dell’assemblea di Bpm’, che ha bocciato la proposta di introdurre il voto a distanza, ‘e’ un primo, chiaro, responsabile segnale ai vertici di Bpm da parte delle lavoratrici, dei lavoratori, dei pensionati e della societa’ civile milanese e lombarda’.(ANSA)
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BPM: FABI-FIBA, VOTO ASSEMBLEA CHIARO, CON SPA A RISCHIO SISTEMA
(AGI) – Milano, 27 apr. – Il risultato dell’assemblea di Bpm e’ “un primo, chiaro, responsabile segnale ai vertici di Bpm da parte delle lavoratrici, dei lavoratori, dei pensionati e della societa’ civile milanese e lombarda”. E’ il commento che il segretario generale della Fabi, Lando Maria Sileoni, e quello della Fiba, Giuseppe Gallo, esprimono a pochi minuti dalla chiusura dell’assemblea che ha bocciato la proposta di introduzione del voto a distanza in Bpm. (AGI)
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BPM: FABI E FIBA, CHIARO RISULTATO ASSEMBLEA, CON SPA A RISCHIO STABILITA’
Milano, 27 apr. (Adnkronos) – “Il risultato dell’assemblea di Bpm e’ un primo, chiaro, responsabile segnale ai vertici di Bpm da parte delle lavoratrici, dei lavoratori, dei pensionati e della societa’ civile milanese e lombarda”. Cosi’ Lando Maria Sileoni, segretario generale della Fabi, e Giuseppe Gallo, segretario generale della Fiba Cisl, commentano la bocciatura da parte dei soci di Bpm dell’adozione del voto a distanza da parte dell’assemblea degli azionisti della banca. ”I soci – continuano – esprimono, con fermezza, tutti i dubbi e le preoccupazioni per il progetto di trasformazione in Spa e la volonta’ di preservare l’identita’ e l’autonomia della loro banca, fonte, nella sua lunga storia, di sviluppo e di coesione sociale”. Inoltre, dicono Sileoni e Gallo, i soci “esprimono il rifiuto di fare di Bpm Spa la testa di ponte in grado di mettere a rischio il futuro delle banche popolari cooperative e di aprire brecce profonde nella stabilita’ del sistema bancario italiano”. (Mba/Zn/Adnkronos) 27-APR-13 15:02
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BPM, NO AL TELEVOTO – BONOMI: NON È UNO SCHIAFFO (www.repubblica.it)
La decisione dei soci è stata accolta dall’assemblea con un boato d’esultanza. La proposta era stata fatta dal presidente del consiglio di gestione, Andrea Bonomi. Che adesso ha 60 giorni di tempo per convincere la banca a votare la spa. Polemiche su Annunziata. I sindacati
di VITTORIA PULEDDA
MILANO – Il voto a distanza non passa all’assemblea degli azionisti della Bpm. Con una votazione plebiscitaria da parte degli oltre quattromila soci presenti (fisicamente e per delega) i soci della Popolare hanno bocciato la proposta di modifica del Regolamento assembleare avanzata e caldeggiata dal presidente del consiglio di gestione, Andrea Bonomi. In assemblea la scelta è stata fatta per alzata di mano e l’esito, palesemente contrario, è stato accolto con un boato di esultanza.
Il voto a distanza era il punto forte dell’assemblea, che ha anche ratificato il bilancio e sostituito il consigliere Carlo Dell’Aringa, dimissionario da febbraio scorso in seguito alla scelta di presentarsi alle elezioni politiche. Non sono stati invece sostituiti gli altri tre consiglieri dimissionari né lo stesso presidente del consiglio di sorveglianza, Filippo Annunziata, oggetto in assemblea di alcuni interventi polemici (Annunziata è stato oggetto di una lettera di richiamo da parte del consiglio di sorveglianza, sulla base delle risultanze dell’Organismo di controllo interno di sorveglianza, per una storia di sconfinamenti su un finanziamento della stessa Bpm).
La vicenda del voto a distanza, pur non necessariamente collegato, è stato vissuto come una sorta di referendum pro o contro la trasformazione in spa, nonostante lo stesso Bonomi in assemblea aveva spiegato le due cose sono disgiunte e che “la banca deve diventare trasparente: una banca popolare deve avere il massimo di partecipazione all’assemblea”
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Bpm, assemblea di fuoco. Andrea Bonomi sconfitto dai soci-dipendenti (www.ilfattoquotidiano.it)
Strada in salita per la trasformazione in società per azioni dell’istituto cooperativo, con il presidente che non è riuscito a far passare l’introduzione del voto a distanza. I sindacati: “E’ un primo, chiaro, responsabile segnale ai vertici della banca”. Proteste su bonus e stipendi
Andrea Bonomi incassa la prima, grande, sconfitta alla Bpm. I dipendenti-azionisti della Banca popolare di Milano hanno bocciato la proposta del presidente dell’istituto, su cui il consiglio di gestione puntava anche per raggiungere un altro traguardo molto discusso: trasformare la banca in società per azioni. Una mossa tanto cara a Bonomi, ma invisa ai soci-dipendenti che perderebbero lo storico controllo sull’istituto.
La maggioranza degli azionisti ha alzato la mano per votare contro il punto cinque all’ordine del giorno dell’assemblea, ovvero l’introduzione del voto elettronico a distanza alle assemblee, perché – come hanno detto alcuni soci – “non rappresenta il modo corretto di rappresentare il volere dei soci” e “metterebbe in discussione la regolarità del voto, danneggiando dipendenti e clienti”.
“E’ un primo, chiaro, responsabile segnale ai vertici di Bpm da parte delle lavoratrici, dei lavoratori, dei pensionati e della società civile milanese e lombarda”, hanno dichiarato Lando Maria Sileoni, segretario generale della FABI, e Giuseppe Gallo, segretario generale della FIBA Cisl. “Esprime, inoltre, il rifiuto di fare di Bpm Spa la testa di ponte in grado di mettere a rischio il futuro delle banche popolari cooperative e di aprire brecce profonde nella stabilità del sistema bancario italiano”.
Non è d’accordo il presidente Bonomi, che in conferenza stampa ha detto di non sentire l’esito del voto “come uno schiaffo”, spiegando che “nessuno ha mai detto che la discontinuità al cambiamento sia una cosa facile”. Il presidente non ha invece dato alcuna risposta ai giornalisti che chiedevano quale sarà l’impatto del voto sul progetto di trasformare la banca in Spa. Lo stesso Bonomi aveva dato il via all’incontro dicendo che “hanno previsto un’assemblea calda”. E così è stato.
I soci hanno criticato anche gli stipendi dei manager dell’istituto. “La nuova direzione non ha fatto sacrifici di alcun tipo per il proprio reddito mentre altre banche hanno tagliati i compensi”, ha detto un socio, “continuando a incassare stipendi da favola”. Un altro azionista ha invece ricordato che il consigliere delegato Piero Montani “ha incassato 1 milione di euro più premi, il doppio del governatore della Banca d’Italia Ignazio Visco e il triplo del numero uno della Bce Mario Draghi, che invece si sono ridotti i compensi”.
Rispondendo agli interventi dei soci, Montani ha precisato che “gli stipendi dei dirigenti attuali non sono superiori a quelli dei precedenti”. E, per quanto riguarda i premi, “non mi risulta che nessunbonus sia stato dato ai dirigenti perché nessuno lo ha chiesto considerando l’anno negativo”. Il consigliere delegato ha quindi sostenuto la linea del presidente Bonomi riguardo la trasformazione della Bpm in società per azioni. “Credo che bisognerebbe estendere a tutti i soci la partecipazione”, ha detto, “perché la tecnologia permette ora di fare cose che prima non erano realizzabili”.
E anche Bonomi rimane sulla sua posizione, spingendo per la trasformazione della società in Spa, perché “siamo in una situazione difficilissima che non può continuare”. Il presidente ha quindi chiesto “sforzi da parte di chi in passato ha governato questa banca”, dichiarando che “siamo una banca fragile come cooperativa, che ha avuto momenti difficili in questi 150 anni” e che “quando si rompe qualcosa rimetterlo insieme non è facile”.
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ASSEMBLEA DEI SOCI BPM, IL VOTO A DISTANZA NON PASSA (www.ilsole24ore.com)
di Paolo Paronetto
I soci della Banca Popolare di Milano bocciano la modifica del voto a distanza che avrebbe consentito il voto da casa. L’assemblea ha respinto la proposta del consiglio di gestione a larghissima maggioranza, sciogliendosi poi in un applauso dopo la proclamazione del risultato. Il voto da casa non potrà quindi essere utilizzato nell’assemblea straordinaria di giugno, che si dovrà esprimere sul progetto di modifica in spa e sull’aumento di capitale da 500 milioni.
Al momento del voto i soci presenti in assemblea, in proprio o per delega, erano circa 4.220. Il presidente del consiglio di gestione Andrea C. Bonomi ha lasciato intendere che l’esito del voto è responsabilità dei sindacati. «Non è stato il voto dei clienti, dei soci o dei dipendenti della banca – ha dichiarato – Chi oggi si presentava in assemblea per votare a favore era una persona coraggiosa».
Secondo il segretario generale della Fabi, Lando Sileoni «è indispensabile che Andrea Bonomi e il comitato di gestione della Bpm elaborino un piano industriale serio e non un progetto speculativo, come quello attuale». Matteo Magrini, coordinatore Fabi in Bpm, sottolinea che adesso è necessario «continuare a intrattenere proficui rapporti con tutte le organizzazioni sindacali in Bpm, in vista dell’assemblea straordinaria del 22 giugno, che sarà chiamata a decidere sulla forma societaria della banca. Ora vogliamo la documentazione analitica dell’eventuale trasformazione in spa. In assenza di questa, valuteremo la possibilità di interpellanza alla magistratura del lavoro».
1 commento
Il risultato in Bpm , accolto con un boato in esultanza , rappresenta un democratico segnale ai vertici dell’istituto da parte dei dipendenti , soci e pensionati al no al voto telematico e alla trasformazione in SPA. Un plebiscito , una eclatante bocciatura del voto a distanza che rende fondamentale invece la partecipazione assembleare. Anche qui la Fabi con la supervisione del Segretario Sileoni ha assunto un ruolo politico chiave per la futura gestione della Banca che sarà d’esempio per le altre popolari.