Bpm i vertici vogliono introdurre la modalità telematica all’assemblea di giugno – Bonomi estrae l’asso del televoto La riforma sarebbe funzionale a ridurre il peso dei dipendenti-soci e facilitare la trasformazione in spa I sindacati sono in trincea per l’incontro con Bonomi di martedì 16. La Fabi scriverà a Bankitalia
di Luca Gualtieri
Nel mondo delle popolari sarà una rivoluzione. L’introduzione del voto telematico in assemblea, ossia quello che si può esprimere da casa via internet, sarà una novità molto importante per la Banca Popolare di Milano. Soprattutto in vista di un’assemblea decisiva come quella che si terrà il prossimo 22 giugno e deciderà sulla trasformazione in spa. Con il sistema di votazione in vigore la strada appare in salita per il presidente Andrea Bonomi, visto che il peso dei dipendenti-soci resta molto forte. Per questo i vertici della banca hanno avviato l’iter per introdurre il sistema del televoto. In questo modo l’affluenza all’assemblea potrebbe crescere in misura considerevole, visto che non sarà più necessario recarsi nel luogo deputato alle votazioni, ma basterà autenticarsi da casa con una password.
Verificata la fattibilità del progetto, in queste settimane i vertici di Bpm starebbero valutando tutti gli accorgimenti tecnici necessari a condurre in porto l’operazione. Non sarà un’impresa semplice visto che la riforma costituirebbe un unicum tra le popolari italiane e potrebbe fare da apripista ad altre banche. Peraltro, finora in Piazza Meda il voto a distanza era stato possibile solo da specifiche sedi assembleari allestite a Bologna, Roma e Foggia in collegamento con la sede principale di Milano.
Un passaggio decisivo sarà l’assemblea del prossimo 20 aprile. Quel giorno, oltre al bilancio 2012, i soci dovranno votare una modifica al regolamento assembleare che prevede la possibilità di inserire nell’avviso di convocazione «eventuali modalità di espressione del voto da remoto tramite mezzi elettronici». Non solo. La delibera non dovrebbe avvenire a voto segreto e questo deterrente potrebbe impedire ai dipendenti-soci di Bpm di esprimere voto contrario.
In ogni caso l’attenzione intorno al progetto resta alta e i sindacati potrebbero chiedere ragguagli a Bonomi e al consigliere delegato Piero Montani in occasione dell’incontro che si terrà martedì prossimo 16 aprile, nel corso del quale l’azienda dovrebbe illustrare puntualmente alle parti sociali il progetto di trasformazione in spa, rispondendo alle eventuali richieste. Per il momento non c’è una piattaforma unica per la trattativa, anche perché le posizioni dei sindacati si presentano in ordine sparso: alle caute aperture della Fisac-Cgil (che si limita a chiedere un sorta di lock up triennale) si contrappone il veto della Fiba-Cisl, mentre la Fabi mantiene ancora una posizione attendista sul tema. Ieri il segretario Lando Sileoni ha comunque dichiarato: «La prossima settimana è nostra intenzione scrivere una lettera aperta al governatore di Bankitalia, Ignazio Visco, per chiedere un suo parere sulla trasformazione del gruppo Bpm in spa ibrida. Auspichiamo inoltre che l’incontro tra le organizzazioni sindacali e i vertici della banca, fissato per il 16 aprile, si riveli concreto e costruttivo senza le solite chiacchiere o indicazioni verbali che lasciano il tempo che trovano», ha concluso Sileoni. (riproduzione riservata)