LO SCONTRO IN PIAZZA MEDA Nel cds tre consiglieri hanno preannunciato un piano B sulla governance. Il vertice valuta possibili azioni a tutela della banca
Luca Davi
MILANO – In Bpm spunta a sorpresa una proposta alternativa alla trasformazione della banca in Spa. E il management risponde al colpo inatteso promettendo azioni a difesa dell’istituto. Si agitano le acque a Piazza Meda in vista dell’assemblea straordinaria del prossimo 22 giugno. Non tutti i soci e le anime sindacali sono pronte a dare il loro ok alla trasformazione dell’istituto in una Spa «ibrida», con la creazione di una Fondazione per i dipendenti e l’assegnazione di azioni gratuite ai lavoratori. Così, a interrompere una fase di calma apparente, giovedì scorso sono stati tre consiglieri di sorveglianza. Nel corso del Cds, Maurizio Cavallari, Ruggiero Cafari Panico ed Enrico Castoldi (tutti e tre soci della banca) hanno avanzato una progetto che, a quanto si apprende, dovrebbe prevedere il mantenimento della cooperativa e l’introduzione di alcuni cambiamenti nella governance attraverso l’adozione di una forma diversa dei consigli di sorveglianza e gestione. Nel contempo, l’intenzione è quella di chiedere alla Consob un parere in merito alla proposta di assegnazione di azioni ai dipendenti come avanzato dal Cdg. Di fronte alla proposta dei tre soci-consiglieri, cha peraltro hanno votato anche contro l’approvazione del bilancio (a fronte di 10 voti favorevoli e 4 astenuti), il Consiglio di Sorveglianza della banca si è di fatto sfilato. I tre consiglieri «in qualità di soci di Bpm», ha detto ieri il presidente del Cds di Bpm, Filippo Annunziata, hanno deciso di «farsi promotori di un progetto alternativo alla trasformazione in spa della banca». Il cds ha «solo preso atto della suddetta comunicazione in quanto questione non di propria competenza». Il tema è così passato ieri sul tavolo del Cdg straordinario che, di fronte alla mossa dei tre consiglieri, sta valutando tutte le azioni possibili (incluse quelle legali) a tutela dell’istituto.
La trasformazione di Bpm in Spa è da giorni al centro delle attenzioni dei sindacati, che hanno chiesto un incontro con il presidente Bonomi e l’a.d. Piero Montani per il prossimo 16 aprile. A sollecitare il meeting la settimana scorsa è stata la Uilca, sigla che a suo tempo aveva appoggiato la candidatura del numero uno di Investindustrial alla guida della banca di Piazza Meda. Ma a partecipare all’incontro sarà anche la Fabi, la federazione autonoma dei bancari italiani. Proprio ieri la sigla ha chiesto che Banca d’Italia e Consob si esprimano sul progetto della trasformazione in Spa.
È quanto chiede Lando Maria Sileoni, segretario generale della Fabi. «Sarebbe auspicabile conoscere ufficialmente e pubblicamente il parere della Vigilanza e della stessa Consob – ha detto Sileoni – Esprimeremo una nostra valutazione sul progetto solo esclusivamente dopo aver preso visione di documenti ufficiali».