MF-MILANO FINANZA, venerdì 22 marzo 2013 – 16:21
Sileoni (Fabi): il governo sblocchi i pagamenti alle imprese
L’attuale governo deve sbloccare i pagamenti alle imprese e il prossimo deve varare politiche fiscali intelligenti a sostegno della competitività del sistema bancario. È questa la richiesta di Lando Sileoni, segretario generale della Fabi, il sindacato di maggioranza dei lavoratori bancari, che esorta anche il sistema creditizio a fare la sua parte. «Banche e banchieri», ha spiegato Sileoni, «assicurino credito al Meridione, altrimenti famiglie e imprese rischiano di finire nelle mani di criminalità organizzata».
Con la riapertura del rubinetto del credito, invece, «le piccole medie imprese aumenterebbero la loro liquidità per poter sanare anche le posizioni deteriorate presenti nei bilanci delle banche e riavviare il ciclo produttivo. Le sofferenze bancarie, infatti, minacciano la stabilità degli istituti di credito, incidono pesantemente nei piani industriali e, in una politica di taglio dei costi, creano esuberi di personale nelle banche. «I destini di imprese e famiglie e degli istituti di credito italiani sono strettamente correlati perché la crisi finanziaria impatta pesantemente anche sulle banche. Auspichiamo, inoltre», ha puntualizzato il segretario della Fabi, «che il prossimo governo vari misure fiscali intelligenti, come ad esempio l’introduzione di maggiori deduzioni sui crediti svalutati, considerando che ad oggi gli istituti italiani scontano una tassazione del 15% più alta rispetto alle concorrenza europea. Chiediamo, infine, ai banchieri di rispettare gli impegni presi nel recente contratto nazionale di lavoro del credito, versando, come già chiesto dal presidente dell’Abi Antonio Patuelli, il 4% della loro retribuzione sul Fondo per l’occupazione di settore e contribuendo, così, a finanziare nuove assunzioni stabili nelle banche», ha concluso Sileoni.
Wall & Street, giovedì 21 marzo 2013
Le banche presentano il conto a Gargamella
L’Abi presenta l’agenda al nuovo governo. Sì, proprio quel governo che Pier Luigi Bersani (alias Gargamella per i grillini) vorrebbe presiedere. Il primo punto all’ordine del giorno, però, è già diventato realtà. Nessuna lobby o particolare pressione: sono i miracoli di «fine mandato». L’esecutivo di Mario Monti ormai è alle battute finali e così ha pensato bene di accogliere una richiesta che viene da tutte le categorie produttive (e non solo dalle banche): iniziare il saldo dei debiti della pubblica amministrazione. Per il 2013 sono stati reperiti 20 miliardi e altri 20 sono attesi l’anno prossimo. Con questa mossa il Professore cercherà di farsi rimpiangere (ammesso che qualcuno ne senta la mancanza).
Ma sul taccuino dei banchieri italiani guidati da Antonio Patuelli ci sono anche altre iniziative per superare la crisi dell’Eurozona le attuali criticità, sia attraverso una rimodulazione dei programmi di austerità, (ad esempio con l’attuazione della golden rule), sia attraverso una maggiore integrazione (unione bancaria). Il rilancio del mercato immobiliare (con rimodulazione dell’Imu prima casa) è un altro punto. Le altre priorità per i primi 100 giorni dell’esecutivo sono, a giudizio dei banchieri dell’Abi, le misure per alleggerire il carico fiscale su lavoro e l’impresa «anche attraverso la tempestiva ripresa dei contenuti della delega fiscale». Dal punto di vista delle banche viene auspicata «la modifica del trattamento fiscale degli accantonamenti sui crediti» che consentirebbe di liberare ulteriori risorse per il finanziamento dell’economia.
Il quinto punto in agenda riguarda sia misure per l’occupazione giovanile che per dare definitiva soluzione al problema degli esodati. Ultimo punto, in linea con quanto già proposto da altre associazioni di impresa, è l’impegno a «riformare la legge elettorale, a ridurre i costi della politica e a combattere la corruzione». Anche il sindacato dei bancari interviene sull’argomento. Il segretario della Fabi, Lando Maria Sileoni, ha sostenuto la necessità dello sblocco dei crediti in quanto «le piccole medie imprese aumenterebbero così la loro liquidità per poter sanare anche le posizioni deteriorate presenti nei bilanci delle banche e riavviare il ciclo produttivo». Le sofferenze bancarie – aggiunge il leader della prima forza sociale del settore con oltre 100mila iscritti – minacciano la stabilità degli istituti di credito, incidono pesantemente nei piani industriali e, in una politica di taglio dei costi, creano esuberi di personale nelle banche. «I destini di imprese e famiglie e degli istituti di credito italiani – sottolinea Sileoni -sono strettamente correlati perché la crisi finanziaria impatta pesantemente anche sulle banche. Auspichiamo, inoltre, che il prossimo governo vari misure fiscali intelligenti,come ad esempio l’introduzione di maggiori deduzioni sui crediti svalutati, considerando che ad oggi le banche italiane scontano una tassazione del 15% più alta rispetto alle concorrenza europea. Conseguentemente le banche devono adottare politiche di erogazione del credito in misura omogenea sull’intero territorio nazionale ed in particolare nel Meridione, le cui famiglie e imprese corrono il serio rischio, se abbandonate a loro stesse, di finire nelle “mani” della criminalità organizzata e dell’usura. Chiediamo, infine, ai banchieri di rispettare gli impegni presi nel recente contratto nazionale di lavoro del credito, versando, come già chiesto da Patuelli, il 4% della loro retribuzione sul Fondo per l’occupazione di settore e contribuendo, così, a finanziare nuove assunzioni stabili nelle banche».
CORRIERE.it, giovedì 21 marzo 2013 – 16:21
Banche: Sileoni (Fabi), nuovo Governo riduca fisco su crediti svalutati
Roma, 21 mar – Rivedere la fiscalità sui crediti svalutati delle banche. Lo chiede, al futuro Governo, il segretario del sindacato bancario autonomo Fabi, Lando Sileoni. “Auspichiamo che il prossimo governo vari misure fiscali intelligenti, come ad esempio l’introduzione di maggiori deduzioni sui crediti svalutati, considerando che ad oggi gli istituti italiani scontano una tassazione del 15% piu’ alta rispetto alle concorrenza europea”. Una misura che consentirebbe alle banche, aggiunge il sindacalista in una nota, “di adottare politiche di erogazione del credito in misura omogenea sul territorio nazionale ed in particolare nel Meridione, le cui famiglie e imprese corrono il serio rischio, sa abbandonate a loro stesse, di finire nelle mani della criminalita’ organizzata e dell’usura”. Il segretario della Fabi, inoltre, si unisce al coro di richieste per lo sblocco immediato dei pagamenti dei debiti della P.A. verso le imprese in modo da favorire un circolo virtuoso che alleggerirebbe le banche dal fardello delle sofferenze. “Le pmi aumenterebbero cosi’ la loro liquidita’ per poter sanare anche le posizioni deteriorate presenti nei bilanci delle banche e riavviare il ciclo produttivo. Le sofferenze bancarie, infatti, minacciano la stabilita’ degli istituti di credito, incidono pesantemente nei piani industriali e, in una politica di taglio dei costi, creano esuberi di personale nelle banche”. com-Ggz 21-03-13 16:20:57
RADIOCOR, giovedì 21 marzo 2013 – 16:21
Banche: Sileoni (Fabi), nuovo Governo riduca fisco su crediti svalutati
(Il Sole 24 Ore Radiocor) – Roma, 21 mar – Rivedere la fiscalita’ sui crediti svalutati delle banche. Lo chiede, al futuro Governo, il segretario del sindacato bancario autonomo Fabi, Lando Sileoni. “Auspichiamo che il prossimo governo vari misure fiscali intelligenti, come ad esempio l’introduzione di maggiori deduzioni sui crediti svalutati, considerando che ad oggi gli istituti italiani scontano una tassazione del 15% piu’ alta rispetto alle concorrenza europea”. Una misura che consentirebbe alle banche, aggiunge il sindacalista in una nota, “di adottare politiche di erogazione del credito in misura omogenea sul territorio nazionale ed in particolare nel Meridione, le cui famiglie e imprese corrono il serio rischio, sa abbandonate a loro stesse, di finire nelle mani della criminalita’ organizzata e dell’usura”. Il segretario della Fabi, inoltre, si unisce al coro di richieste per lo sblocco immediato dei pagamenti dei debiti della P.A. verso le imprese in modo da favorire un circolo virtuoso che alleggerirebbe le banche dal fardello delle sofferenze. “Le pmi aumenterebbero cosi’ la loro liquidita’ per poter sanare anche le posizioni deteriorate presenti nei bilanci delle banche e riavviare il ciclo produttivo. Le sofferenze bancarie, infatti, minacciano la stabilita’ degli istituti di credito, incidono pesantemente nei piani industriali e, in una politica di taglio dei costi, creano esuberi di personale nelle banche”. com-Ggz
IL MONDO / finanza, giovedì 21 Marzo 2013
Banche/ Sileoni: la p.a. paghi le aziende anche per ridurre le sofferenze su crediti – E il prossimo governo vari misure fiscali come l’introduzione di maggiori deduzioni sui crediti svalutati
Roma, 21 mar. “Il governo emetta un provvedimento urgente affinché la pubblica amministrazione paghi i suoi debiti nei confronti delle aziende”, così Lando Sileoni, Segretario generale della Fabi, il sindacato di maggioranza dei lavoratori bancari. ”Le piccole medie imprese aumenterebbero così la loro liquidita’ per poter sanare anche le posizioni deteriorate presenti nei bilanci delle banche e riavviare il ciclo produttivo. Le sofferenze bancarie, infatti, minacciano la stabilita’ degli istituti di credito, incidono pesantemente nei piani industriali e, in una politica di taglio dei costi, creano esuberi di personale nelle banche. I destini di imprese e famiglie e degli istituti di credito italiani sono strettamente correlati perche’ la crisi finanziaria impatta pesantemente anche sulle banche. Auspichiamo, inoltre, che il prossimo governo vari misure fiscali intelligenti, come ad esempio l’introduzione di maggiori deduzioni sui crediti svalutati, considerando che ad oggi gli istituti italiani scontano una tassazione del 15% piu’ alta rispetto alle concorrenza europea. Conseguentemente le banche devono adottare politiche di erogazione del credito in misura omogenea sull’intero territorio nazionale ed in particolare nel Meridione, le cui famiglie e imprese corrono il serio rischio, sa abbandonate a loro stesse, di finire nelle ”mani” della criminalita’ organizzata e dell’usura”, spiega il numero uno della Fabi ”Chiediamo, infine, ai banchieri di rispettare gli impegni presi nel recente contratto nazionale di lavoro del credito, versando, come gia’ chiesto dal presidente dell’Abi Antonio Patuellli, il 4% della loro retribuzione sul Fondo per l’occupazione di settore e contribuendo, così, a finanziare nuove assunzioni stabili nelle banche”, conclude Sileoni.
IL CITTADINO ON-LINE, giovedì 21 marzo 2013 – 15:24
Sileoni (Fabi): “La Pubblica amministrazione paghi i debiti” Ne deriverebbe un aumento di liquidità per le aziende
ROMA. Lando Sileoni, segretario generale della Fabi, cheide che “Il governo emetta un provvedimento urgente affinche’ la pubblica amministrazione paghi i suoi debiti nei confronti delle aziende”. ”Le piccole medie imprese aumenterebbero cosi’ la loro liquidita’ per poter sanare anche le posizioni deteriorate presenti nei bilanci delle banche e riavviare il ciclo produttivo. Le sofferenze bancarie, infatti, minacciano la stabilita’ degli istituti di credito, incidono pesantemente nei piani industriali e, in una politica di taglio dei costi, creano esuberi di personale nelle banche. I destini di imprese e famiglie e degli istituti di credito italiani sono strettamente correlati perche’ la crisi finanziaria impatta pesantemente anche sulle banche. Auspichiamo, inoltre, che il prossimo governo vari misure fiscali intelligenti, come ad esempio l’introduzione di maggiori deduzioni sui crediti svalutati, considerando che ad oggi gli istituti italiani scontano una tassazione del 15% piu’ alta rispetto alle concorrenza europea. Conseguentemente le banche devono adottare politiche di erogazione del credito in misura omogenea sull’intero territorio nazionale ed in particolare nel Meridione, le cui famiglie e imprese corrono il serio rischio, sa abbandonate a loro stesse, di finire nelle ”mani” della criminalita’ organizzata e dell’usura”, spiega il numero uno della Fabi ”Chiediamo, infine, ai banchieri di rispettare gli impegni presi nel recente contratto nazionale di lavoro del credito, versando, come gia’ chiesto dal presidente dell’Abi Antonio Patuellli, il 4% della loro retribuzione sul Fondo per l’occupazione di settore e contribuendo, cosi’, a finanziare nuove assunzioni stabili nelle banche”, conclude Sileoni.
ASCA, giovedì 21 Marzo 2013 – 15:12
Banche: Sileoni, servono misure a sostegno della loro competitività
(ASCA) – Roma, 21 mar – ” Il governo emetta un provvedimento urgente affinche’ la pubblica amministrazione paghi i suoi debiti nei confronti delle aziende”, cosi’ Lando Lando Sileoni, Segretario generale della Fabi, il sindacato di maggioranza dei lavoratori bancari. ”Le piccole medie imprese aumenterebbero cosi’ la loro liquidita’ per poter sanare anche le posizioni deteriorate presenti nei bilanci delle banche e riavviare il ciclo produttivo. Le sofferenze bancarie, infatti, minacciano la stabilita’ degli istituti di credito, incidono pesantemente nei piani industriali e, in una politica di taglio dei costi, creano esuberi di personale nelle banche. I destini di imprese e famiglie e degli istituti di credito italiani sono strettamente correlati perche’ la crisi finanziaria impatta pesantemente anche sulle banche.
Auspichiamo, inoltre, che il prossimo governo vari misure fiscali intelligenti, come ad esempio l’introduzione di maggiori deduzioni sui crediti svalutati, considerando che ad oggi gli istituti italiani scontano una tassazione del 15% piu’ alta rispetto alle concorrenza europea. Conseguentemente le banche devono adottare politiche di erogazione del credito in misura omogenea sull’intero territorio nazionale ed in particolare nel Meridione, le cui famiglie e imprese corrono il serio rischio, sa abbandonate a loro stesse, di finire nelle ”mani” della criminalita’ organizzata e dell’usura”, spiega il numero uno della Fabi ”Chiediamo, infine, ai banchieri di rispettare gli impegni presi nel recente contratto nazionale di lavoro del credito, versando, come gia’ chiesto dal presidente dell’Abi Antonio Patuellli, il 4% della loro retribuzione sul Fondo per l’occupazione di settore e contribuendo, cosi’, a finanziare nuove assunzioni stabili nelle banche”, conclude Sileoni.
ANSA, giovedì 21 marzo 2013
DEBITI PA: SILEONI (FABI), PAGARE PER RIAVVIO CICLO PRODUTTIVO – SOFFERENZE BANCHE INCIDONO SU ESUBERI ISTITUTI CREDITO
(ANSA) – ROMA, 21 MAR – Il pagamento dei debiti della Pa permetterà “alle piccole medie imprese di aumentare la loro liquidità per poter sanare anche le posizioni deteriorate presenti nei bilanci delle banche e riavviare il ciclo produttivo”. E’ quanto afferma il segretario generale della Fabi Lando Sileoni secondo cui “le sofferenze bancarie, infatti, minacciano la stabilità degli istituti di credito, incidono pesantemente nei piani industriali e, in una politica di taglio dei costi, creano esuberi di personale nelle banche. I destini di imprese e famiglie e degli istituti di credito italiani sono strettamente correlati perché la crisi finanziaria impatta pesantemente anche sulle banche”.
Sileoni chiede inoltre che “il prossimo governo vari misure fiscali intelligenti, come ad esempio l’introduzione di maggiori deduzioni sui crediti svalutati, considerando che ad oggi gli istituti italiani scontano una tassazione del 15% più alta rispetto alle concorrenza europea”. “Conseguentemente le banche devono adottare politiche di erogazione del credito in misura omogenea sull’intero territorio nazionale ed in particolare nel Meridione, le cui famiglie e imprese corrono il serio rischio, se abbandonate a loro stesse, di finire nelle “mani” della criminalità organizzata e dell’usura” conclude. (ANSA).
IL VELINO/AGV NEWS ROMA, giovedì 21 marzo 2013 – 16:14
Debiti Pa, Fabi: governo sblocchi pagamenti a imprese – Prossimo esecutivo vari politiche fiscali per sostenere competitività sistema bancario
“Il governo emetta un provvedimento urgente affinché la pubblica amministrazione paghi i suoi debiti nei confronti delle aziende”. Lo chiede Lando Maria Sileoni, segretario generale della Fabi, il sindacato di maggioranza dei lavoratori bancari. “Le piccole medie imprese aumenterebbero così la loro liquidità per poter sanare anche le posizioni deteriorate presenti nei bilanci delle banche e riavviare il ciclo produttivo. Le sofferenze bancarie, infatti, minacciano la stabilità degli istituti di credito, incidono pesantemente nei piani industriali e, in una politica di taglio dei costi, creano esuberi di personale nelle banche. I destini di imprese e famiglie e degli istituti di credito italiani sono strettamente correlati perché la crisi finanziaria impatta pesantemente anche sulle banche. Auspichiamo, inoltre, che il prossimo governo vari misure fiscali intelligenti, come ad esempio l’introduzione di maggiori deduzioni sui crediti svalutati, considerando che ad oggi gli istituti italiani scontano una tassazione del 15 per cento più alta rispetto alle concorrenza europea. Conseguentemente le banche devono adottare politiche di erogazione del credito in misura omogenea sull’intero territorio nazionale e in particolare nel Meridione, le cui famiglie e imprese corrono il serio rischio, sa abbandonate a loro stesse, di finire nelle ‘mani’ della criminalità organizzata e dell’usura. Chiediamo, infine, ai banchieri di rispettare gli impegni presi nel recente contratto nazionale di lavoro del credito, versando, come già chiesto dal presidente dell’Abi Antonio Patuellli, il 4 per cento della loro retribuzione sul Fondo per l’occupazione di settore e contribuendo, così, a finanziare nuove assunzioni stabili nelle banche”.
da ASCA via YAHOO, giovedì 21 marzo 2013
Banche: Sileoni, servono misure a sostegno della loro competitività
(ASCA) – Roma, 21 mar – ” Il governo emetta un provvedimento urgente affinche’ la pubblica amministrazione paghi i suoi debiti nei confronti delle aziende”, cosi’ Lando Lando Sileoni, Segretario generale della Fabi, il sindacato di maggioranza dei lavoratori bancari. ”Le (Parigi: FR0000072399 – notizie) piccole medie imprese aumenterebbero cosi’ la loro liquidita’ per poter sanare anche le posizioni deteriorate presenti nei bilanci delle banche e riavviare il ciclo produttivo. Le sofferenze bancarie, infatti, minacciano la stabilita’ degli istituti di credito, incidono pesantemente nei piani industriali e, in una politica di taglio dei costi, creano esuberi di personale nelle banche. I destini di imprese e famiglie e degli istituti di credito italiani sono strettamente correlati perche’ la crisi finanziaria impatta pesantemente anche sulle banche. Auspichiamo, inoltre, che il prossimo governo vari misure fiscali intelligenti, come ad esempio l’introduzione di maggiori deduzioni sui crediti svalutati, considerando che ad oggi gli istituti italiani scontano una tassazione del 15% piu’ alta rispetto alle concorrenza europea. Conseguentemente le banche devono adottare politiche di erogazione del credito in misura omogenea sull’intero territorio nazionale ed in particolare nel Meridione, le cui famiglie e imprese corrono il serio rischio, sa abbandonate a loro stesse, di finire nelle ”mani” della criminalita’ organizzata e dell’usura”, spiega il numero uno della Fabi ”Chiediamo, infine, ai banchieri di rispettare gli impegni presi nel recente contratto nazionale di lavoro del credito, versando, come gia’ chiesto dal presidente dell’Abi Antonio Patuellli, il 4% della loro retribuzione sul Fondo per l’occupazione di settore e contribuendo, cosi’, a finanziare nuove assunzioni stabili nelle banche”, conclude Sileoni.
da ASCA via WallStreetItalia.com, giovedì 21 marzo 2013| Ora 15:12
Banche: Sileoni, Servono Misure A Sostegno Della Loro Competitività
(ASCA) – Roma, 21 mar – ” Il governo emetta un provvedimento urgente affinche’ la pubblica amministrazione paghi i suoi debiti nei confronti delle aziende”, cosi’ Lando Lando Sileoni, Segretario generale della Fabi, il sindacato di maggioranza dei lavoratori bancari. ”Le piccole medie imprese aumenterebbero cosi’ la loro liquidita’ per poter sanare anche le posizioni deteriorate presenti nei bilanci delle banche e riavviare il ciclo produttivo. Le sofferenze bancarie, infatti, minacciano la stabilita’ degli istituti di credito, incidono pesantemente nei piani industriali e, in una politica di taglio dei costi, creano esuberi di personale nelle banche. I destini di imprese e famiglie e degli istituti di credito italiani sono strettamente correlati perche’ la crisi finanziaria impatta pesantemente anche sulle banche. Auspichiamo, inoltre, che il prossimo governo vari misure fiscali intelligenti, come ad esempio l’introduzione di maggiori deduzioni sui crediti svalutati, considerando che ad oggi gli istituti italiani scontano una tassazione del 15% piu’ alta rispetto alle concorrenza europea. Conseguentemente le banche devono adottare politiche di erogazione del credito in misura omogenea sull’intero territorio nazionale ed in particolare nel Meridione, le cui famiglie e imprese corrono il serio rischio, sa abbandonate a loro stesse, di finire nelle ”mani” della criminalita’ organizzata e dell’usura”, spiega il numero uno della Fabi ”Chiediamo, infine, ai banchieri di rispettare gli impegni presi nel recente contratto nazionale di lavoro del credito, versando, come gia’ chiesto dal presidente dell’Abi Antonio Patuellli, il 4% della loro retribuzione sul Fondo per l’occupazione di settore e contribuendo, cosi’, a finanziare nuove assunzioni stabili nelle banche”, conclude Sileoni.
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IL SOLLECITO DI SILEONI AL GOVERNO È STATO RIPRESO ANCHE DAL TESTO SCORREVOLE DEL TG2. Il testo scorrevole è andato in onda nel TG2 delle ore 20.30 di giovedì 21 marzo 2013.
(cliccare sul link sottostante per visualizzare)