Home Articoli VERTICE ABI / SINDACATI: SI TEMONO 35.000 PREPENSIONAMENTI OBBLIGATORI – SILEONI: "NO ALLA ROTTAMAZIONE DEI 55ENNI. CI OPPORREMO CON OGNI MEZZO". Le prime agenzie stampa

VERTICE ABI / SINDACATI: SI TEMONO 35.000 PREPENSIONAMENTI OBBLIGATORI – SILEONI: "NO ALLA ROTTAMAZIONE DEI 55ENNI. CI OPPORREMO CON OGNI MEZZO". Le prime agenzie stampa

di Redazione

BANCHE: SINDACATI TEMONO 35 MILA PREPENSIONAMENTI

MA NESSUN NUMERO AL TAVOLO CON L’ABI, SOLO ANALISI DEL MOMENTO

(ANSA) – ROMA, 16 OTT – Dopo un incontro con l’Associazione Bancaria, i sindacati del credito lanciano l’allarme per i rischio che nel settore possano esserci 35 mila esuberi da estire con prepensionamenti obbligatori.

“Nessun numero” è stato indicato al tavolo con l’Abi, ma per alcune sigle è questa la misura dei possibili esuberi. “Ci è stato detto – dice Massimo Masi, segretario generale della Uilca – che siamo di fronte ad una produttività in calo che comporta il rischio di 35 mila esuberi, al tavolo con l’Abi ci è stato mandato il messaggio chiaro che in futuro ci saranno seri problemi di occupazione”.

Per il segretario generale della Fabi, Lando Sileoni, “stanno preparando il terreno per il prepensionamento obbligatorio di 35 mila lavoratori: sarebbe l’inizio della fine della categoria. Siamo contrari – sottolinea – alla rottamazione dei 55/enni”. Anche Sileoni chiarisce che il numero non è emerso direttamente dal tavolo con l’Abi ma è stato dedotto dal confronto diretto con i diversi istituti bancari.

Al tavolo “questo tema non è stato affrontato”, chiarisce per l’Abi, il responsabile del comitato sindacale e del lavoro, Francesco Micheli: “abbiamo solo – spiega – tracciato una rappresentazione del sistema in questo momento particolarmente complesso. Nelle pieghe del ragionamento ci sta che l’eccedenza negli organici può portare criticità in termini di esuberi. E’ una cosa che si può dedurre”. (ANSA).

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BANCHE: SINDACATI TEMONO 35 MILA PREPENSIONAMENTI (2)

(ANSA) – ROMA, 16 OTT – Dai sindacati, anche, la richiesta di una nuova governance per gli istituti di credito, con un coinvolgimento diretto dei rappresentanti dei lavoratori. “In un contesto di crisi irrisolta, il presidio di lungo periodo dell’occupazione, del reddito e delle attese professionali delle lavoratrici e dei lavoratori – dice il leader della Cisl, Raffaele Bonanni, dopo l’incontro con l’Abi – richiede il superamento del modello di Governance oligarchica ed il suo allargamento alla partecipazione dei rappresentanti dei lavoratori”.

Per il leader dell’Ugl, Giovanni Centrella, “con il contratto nazionale” il sindacato ha “già dato risposte socialmente responsabili agli stessi nodi di oggi su cui l’Abi ha posto l’accento e cioè sulla produttività e sul costo del lavoro”. La crisi “che investe il sistema bancario – aggiunge – non può andare ad incidere ancora negativamente sul lavoro, sui servizi ai territori, sul credito alle famiglie e alle imprese, perché ciò metterebbe a rischio la nostra economia reale”.

L’Abi, aggiunge con una nota il segretario generale della Uilca Massimo Masi, “ha ribadito che il settore bancario italiano vive una situazione di difficoltà, a seguito della crisi economica e di un contesto in cui il Governo non concede alle banche gli elementi di sostegno che si registrano in altri Paesi”. e “in quest’ambito l’associazione datoriale ha evidenziato che il calo di produttività e l’incremento dell’utilizzo di supporti tecnologici da parte delle banche e della clientela potrà portare, a valore assoluto, la riduzione di circa 35 mila dipendenti”.

L’associazione bancaria “oggi ha rappresentato uno scenario a tinte fosche del sistema del credito – dice ancora il segretario generale della Fabi, Lando Maria Sileoni – e mentre il presidente Mussari chiede di non alzare i toni, in alcuni gruppi bancari, come Montepaschi e Banca Popolare di Milano, si cerca di far passare i prepensionamenti obbligatori e le esternalizzazioni che, a livello di sistema, permetterebbero la fuoriuscita di 35mila lavoratori bancari, con un assegno, nel caso dei prepensionamenti, pari al 60% dell’attuale retribuzione per un massimo di 7 anni. Obiettivo che contrasteremo con tutti mezzi”.(ANSA).

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Banche: Sileoni (Fabi), a rischio altri 35mila posti di lavoro

16 Ottobre 2012 – 18:42

(ASCA) – Roma, 16 ott – ”L’Abi oggi ha rappresentato uno scenario a tinte fosche del sistema del credito e mentre il presidente Mussari chiede di non alzare i toni, in alcuni gruppi bancari, come Montepaschi e Banca Popolare di Milano, si cerca di far passare i prepensionamenti obbligatori e le esternalizzazioni che, a livello di sistema, permetterebbero la fuoriuscita di 35mila lavoratori bancari, con un assegno, nel caso dei prepensionamenti, pari al 60% dell’attuale retribuzione per un massimo di 7 anni, un obiettivo che contrasteremo con tutti mezzi. Da un parte Abi richiama l’importanza della concertazione nel settore e dall’altra assiste, senza intervenire, allo scempio dell’esternalizzazione del Gruppo Mps, che interessa circa 2300 lavoratori. Se si creasse, a livello di sistema, un processo di esternalizzazioni, i lavoratori interessati potrebbero essere circa 8mila, che perderebbero le garanzie contrattuali e , probabilmente, nel corso degli anni posti di lavoro”, cosi Lando Sileoni, Segretario generale della Fabi, il maggiore sindacato del credito, a margine dell’incontro che si e’ svolto oggi pomeriggio in Abi.

”Quando recentemente abbiamo firmato il rinnovo del contratto nazionale di lavoro abbiamo condiviso con Abi la nascita di un Fondo per la nuova occupazione, che deve assolutamente partire. In questo difficile contesto, pensiamo comunque si possano trovare le soluzioni per un nuovo modello di banca piu’ vicino al territorio e per mantenere gli attuali 325mila addetti senza licenziamenti e senza forzature di alcun genere”, conclude Sileoni.

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Banche: Sileoni (Fabi), l’Abi vuole rottamare 35mila addetti

(Il Sole 24 Ore Radiocor) – Roma, 16 ott –

L’Abi “prepara il terreno per prepensionare circa 35mila lavoratori”. Cosi’ Lando Sileoni, segretario generale della Fabi, sintetizza l’incontro organizzato dall’Abi con i segretari generali confederali. Secondo il sindacalista, le banche puntano a prepensionamenti obbligatori e a far scendere l’occupazione sotto le 300mila unita’ rispetto agli attuali 325mila addetti.

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Banche/ Sindacati: Rischio 35mila esuberi. Abi: Non fatto numeri

Riunione di oltre due ore con leader Cgil-Cisl-Uil-Ugl

Roma, 16 ott. (TMNews) – In arrivo 35mila esuberi nelle banche: a lanciare l’allarme sono le categorie del credito di Cgil, Cisl, Uil e Ugl che hanno incontrato i vertici dell’Abi per discutere delle problematiche relative al sistema bancario e, in particolare, di occupazione.

Ma l’associazione delle banche precisa che nel corso della riunione, durata oltre due ore, non sono mai stati fatti numeri.

All’incontro hanno partecipato i segretari generali delle quattro confederazioni Susanna Camusso, Raffaele Bonanni, Luigi Angeletti e Giovanni Centrella.

(segue)

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Banche/ Sindacati: Rischio 35mila esuberi. Abi: Non fatto… -2-

Micheli: eccedenza organici può portare a criticità

Roma, 16 ott. (TMNews) – Il segretario generale della Uilca, Massimo Masi, ha riferito che “l’Abi ha detto che la produttività sta calando e ha mandato un messaggio chiaro che nel futuro ci saranno seri problemi occupazionali. Potrebbero quindi essere a rischio 35mila lavoratori”.

Lando Maria Sileoni, leader della Fabi, ha sottolineato che l’associazione delle banche “ha rappresentato uno scenario a tinte fosche del sistema del credito e mentre il presidente Mussari chiede di non alzare i toni in alcuni gruppi bancari, come Montepaschi e Banca Popolare di Milano, si cerca di far passare i prepensionamenti obbligatori e le esternalizzazioni che, a livello di sistema, permetterebbero la fuoriuscita di 35mila lavoratori bancari, con un assegno, nel caso dei prepensionamenti, pari al 60% dell`attuale retribuzione per un massimo di 7 anni”.

Il numero uno della Cgil, Susanna Camusso, ha affermato che “è stato fatto un quadro dello stato del sistema bancario e dei problemi che ci sono, ma senza entrare nel merito delle singole questioni”. A ridimensionare l’allarme dei sindacati di categoria è stato Francesco Micheli, presidente del comitato sindacale del lavoro dell’Abi.

“Abbiamo fatto una rappresentazione del sistema in questo momento particolarmente complesso – ha detto – ma non abbiamo parlato di esuberi. Nelle pieghe del ragionamento ci sta che l’eccedenza degli organici potrà portare a una criticità in termini di esuberi. Ma questa cosa non è stata affrontata. Si può solo dedurre”.

 

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