di Redazione
Ultime limature al piano industriale della Banca Popolare di Milano: l’ad Piero Montani e il presidente Andrea Bonomi illustreranno il progetto ai sindacati entro inzio luglio, con quindi un piccolo slittamento rispetto all’ipotesi iniziale di metà giugno. Per Piazza Meda è un passaggio cruciale: si parla di 1.300 esuberi, tra la sede centrale e l’ipertrofia della rete nelle aree storiche. Montani vuole riportare Bpm, finita nel frattempo nel mirino della magistratura con l’ex presidente Massimo Ponzellini, alla propria natura retail. Ad ascoltare Montani sono attesi sia i coordinamenti sindacali interni sia i leader nazionali di Fabi (Lando Maria Sileoni), Fiba (Giuseppe Gallo), Uilca (Massimo Masi) e Fisac (Agostino Megale). Gli stessi che si erano dati battaglia per affidare la banca a Matteo Arpe o a Bonomi, risultato poi vincitore grazie al sostegno di Uilca e Fisac.