LO STUDIO
Secondo un rapporto presentato da un alto funzionario dell’Onu, Yurij Fedokov, capo dell’Office on Drugs and Crime delle Nazioni Unite, il prodotto interno lordo del mondo del crimine è di due trilioni di dollari l’anno
dal nostro corrispondente ENRICO FRANCESCHINI
LONDRA – Se il crimine organizzato mondiale fosse una nazione, sarebbe un membro del G20 come una delle maggiori economie mondiali, generando un prodotto interno lordo di più di 2 trilioni di dollari l’anno. Lo afferma un rapporto presentato da un alto funzionario dell’Onu, Yurij Fedokov, capo dell’Office on Drugs and Crime delle Nazioni Unite. Le cifre si riferiscono al 2009, il primo anno in cui gli esperti del palazzo di vetro, con l’aiuto della Banca Mondiale, hanno provato a calcolare il giro d’affari globale della criminalità organizzata, e da allora la situazione potrebbe essere ulteriormente aggravata.
Il rapporto descrive vari modi in cui il crimine si arricchisce, genera profitti e truffa lo stato. Secondo l’Onu, 40 miliardi di dollari l’anno vanno perduti attraverso la corruzione soltanto nei paesi in via di sviluppo. Fondi illeciti derivati dal traffico di persone, con lo sfruttamento della prostituzione e varie forme di schiavismo, producono 32 miliardi di dollari l’anno, e un totale di 2 milioni e mezzo di persone “soffrono la condizione di moderna schiavitù”. Ricettazione, scommesse clandestine, riciclaggio di denaro sporco, traffico di narcotici sono alcuni degli altri campi in cui opera la criminalità.
“Le varie mafie nazionali di oggi non hanno alcuna somiglianza con le vecchie famiglie di Cosa Nostra del passato”, osserva il rapporto. “Hanno piuttosto l’aspetto di un network informale che converge quando è conveniente e persegue individualmente vari obiettivi criminali”. Il documento aggiunge che alcuni gruppi terroristici usano il crimine per finanziare le loro attività, e ci sono casi in cui i gruppi terroristici “diventano loro stessi veri e proprie organizzazioni criminali”. Le mafie hanno dimostrato, conclude il dossier, “un’impressionante capacità di adattarsi alle azioni delle forze dell’ordine e di trovare nuove opportunità di profitti”. In particolare nel Terzo Mondo, l’Onu definisce il crimine come “un grave ostacolo” al raggiungimento degli obiettivi del Millennium Development Goals, fissati dalla comunità internazionale nel 2000 per ridurre la povertà entro il 2015 nei paesi in via di sviluppo.
(24 aprile 2012)