ROMA – Il problema degli esodati continua a scuotere il Governo. Dopo l’apertura del sottosegretario al Tesoro Gianfranco Polillo (chi ha firmato con le aziende un accordo le cui condizioni cambino può chiedere che quell’accordo sia nullo, ha detto ieri), la gelida smentita del ministro del Lavoro Elsa Fornero (se ha una buona ricetta se ne faccia carico, la replica) e l’attacco della Cgil («un’improvvisazione irresponsabile») la polemica non si placa.
Gli esodati. Il problema degli esodati, i lavoratori finiti nel limbo di quelli che non hanno più lo stipendio, dopo essere stati espulsi dal mercato del lavoro in seguito a una ristrutturazione, ma non hanno ancora i requisiti per la pensione, dopo la riforma varata dal governo nel dicembre scorso, riguarda diverse centinaia di migliaia di persone ma non ci sono acnora stime precise.
Il Pdl: problema serio. «Il problema degli esodati esiste, è molto serio e costituisce materia di forte preoccupazione per il Pdl. Ci auguriamo che quanto prima il governo definisca una sua posizione, in assenza della quale è evidente che tutti coloro che hanno a cuore il tema ne parlano avanzando proposte in materia». Lo dice il capogruppo del pdl alla Camera Fabrizio Cicchitto.
Casini: Polillo ha sbagliato, serve una voce sola. «C’è la volontà dei partiti e del governo di trovare una soluzione. Ora non facciamo cacce al tesoro che possono danneggiare, stiamo lavorando e io ho parlato ieri mattina di questo problema con il ministro Fornero». Lo dice il leader dell’Udc Pier Ferdinando Casini parlando ad Agorà e aggiungendo che «Polillo ha sbagliato, perché ci sono aspettative di migliaia di lavoratori e serve una voce sola e chiara del governo».
Bisogna trovare soluzione. «Stiamo lavorando e se ho chiamato la Fornero è perché voglio cercare come uomo politico una soluzione, anche se non mi interessa mettermi un pennacchio dando un ruolo all’Udc – prosegue Casini -. Io domenica mattina potevo fare anche qualcos’altro, invece di cercare la Fornero, come politico ho il dovere di sollecitare il governo, ma ci sono situazioni poco chiare e bisogna evitare abusi. Il problema degli esodati era già chiarissimo a partiti e sindacati – conclude Casini – avevamo chiesto al governo di farsene carico e ci è stato detto che sarebbe avvenuto in una seconda fase. Ora non è il caso di dire che la colpa è del governo, perché a forza di dare colpe questo paese è nella situazione che è. Bisogna trovare soluzioni e c’è la volontà dei partiti e del governo di farlo».
Serracchiani (Pd): Polillo si dimetta. «Il sottosegretario Polillo ha fatto delle affermazioni talmente avventate sugli esodati che la logica conseguenza dovrebbero essere le sue dimissioni dal Governo».Lo dice l’europarlamentare del Pd Debora Serracchiani, secondo la quale «il sottosegretario Polillo con le sue parole ha creato un dannoso scompiglio e un inutile allarme proprio mentre si cerca la soluzione a un problema che tocca duramente la vita di centinaia di migliaia di persone. E siccome da un membro di questo Governo ci aspettiamo che lavori a risolvere i problemi e non a renderli più complicati parlando a sproposito, Polillo dovrebbe trarne le conseguenze».
L’Idv: il governo non sa che pesci prendere. «Nella polemica sugli esodati tra il sottosegretario Polillo e il ministro del lavoro, l’unica cosa chiara è che il governo non sa che pesci prendere sul pasticcio che ha fatto con la Riforma delle pensioni. Alla faccia dei professori! Se qualcuno spera che l’esecutivo possa parlare con una voce sola, si rassegni ad ascoltare una musica stonata di suonatori allo sbaraglio», dichiara Felice Belisario, presidente dei Senatori dell’Italia dei Valori. «Uno sbaglio così grossolano sulla stima degli esodati, 50.000 anzichè 350.000, la cui soluzione, se mai ci sarà, è rinviata alle calende greche, vuol dire fregarsene di chi non ha redditi nè da lavoro, nè da pensione. Lo stesso governo che vorrebbe rendere facili i licenziamenti – conclude Belisario – commette errori degni solo di apprendisti stregoni».
La Cgil: governo scandaloso. «I cosiddetti esodati non sono persone che non hanno scelto di non lavorare più, bensì hanno perso per tanti motivi il lavoro che avevano. Si tratta di imprese che ad esempio non ci sono più, perché in molti casi hanno chiuso, o le imprese che hanno riorganizzato sulla base del fatto che hanno messo in esubero e quindi esodato centinaia di persone o piccole aziende che hanno totalmente chiuso, insomma vorrei sapere se queste aziende sono disponibili a riprendersi questi lavoratori. A me pare un momento in cui le aziende licenziano, un momento in cui il tema purtroppo è diventato quello dei licenziamenti, anche quelli collettivi, e quindi come si fa ad improvvisare su un problema così forte che riguarda diverse centinaia di migliaia di persone?», si chiede Vera Lamonica, segretario confederale della Cgil, intervistata al Gr Rai.
Fra i bancari 22mila esodati. «Il governo deve sistemare con la massima urgenza la posizione di tutti i lavoratori esodati, nessuno escluso, che solo nel settore bancario sono ben 22mila, di cui 15mila già usciti e 7.000 in procinto di uscire entro il 2013», dichiara in una nota Lando Maria Sileoni, segretario generale della Fabi, sindacato autonomo del credito.
Marcegaglia: intervenga lo Stato. È lo Stato che deve intervenire per risolvere il problema degli esodati, perchè sulle imprese italiane pesa già un cuneo fiscale superiore alla media europea. Emma Marcegaglia, presidente uscente di Confindustria, ha spiegato che «non è accettabile un aumento del costo del lavoro per le imprese. Se c’è un problema per gli esodati, lo Stato deve fare qualcosa». Il presidente degli industriali ha spiegato che «noi abbiamo già un cuneo fiscale- contributivo più alto di 5,5 punti rispetto alla media europea». In ogni caso, ha continuato, quello degli esodati «è un probelma molto serio. Ci sono persone che rischiano di rimanere senza posto di lavoro né pensione».