Prima cessione quote e conferma della chiusura dell’accordo con Credit Suisse. Questi gli obiettivi centrati nella giornata di ieri dalla Fondazione Monte dei Paschi, impegnata, da una parte, nella rinegoziazine del debito con il pool di banche; dall’altra con la cessione fino al 15,5% di azioni della conferitaria deliberato proprio per ridurre il debito contratto. Ebbene ieri Palazzo Sansedoni ha ufficializzato l’accordo raggiunto con Credit Suisse sulla liberatoria per la vendita delle azioni di Banca Mps; sta però ancora discutendo il prolungamento degli standstill con tutti i creditori finanziari. La seconda azione, invece, riguarda le cessioni di pacchetti azionari della Banca: e qui l’ente di Banchi di Sotto comunica «che sono state eseguite ‘fuori mercato’ (ai blocchi) operazioni di cessione di azioni BMps ai prezzi medi di mercato nelle giornate di venerdì, lunedì e martedì scorsi e nella giornata di ieri, per una quota complessiva pari a circa il 2,52% del capitale sociale della Conferitaria». Una prima operazione, quindi, da circa 115 milioni di euro, che ha visto la cessione di mini-pacchetti frazionati, come da piano strategico. Intanto alla vigilia della manifestazione di sciopero indetta dai sindacati del Monte che porterà in piazza a Siena migliaia di dipendenti da tutt’Italia, il direttore generale Fabrizio Viola risponde con un perentorio «assolutamente sì» alla domanda se l’obiettivo è ancora quello di evitare tagli occupazionali (motivo scatenante la protesta): «Dopo lo sciopero è importante sedersi a una tavolo e discutere — ha spiegato il dg — anche se non è stato ancora fissato un incontro con i sindacati». C’è poi la questione nata sull’annuncio del sindaco Franco Ceccuzzi di voler partecipare alla manifestazione, che ha sollevato diverse prese di posizione: «un giusto appello, nell’ottica di buone relazioni industriali» l’ha definito il dg Viola.
Di tutt’altra idea Lando Maria Sileoni, segretario generale Fabi: «Prendiamo atto della singolare iniziativa del sindaco — dice — che, nonostante rappresenti l’istituzione che ha nominato i vertici di Fondazione e quindi del Monte negli ultimi anni, ha pensato ‘bene’ di scendere in piazza insieme ai lavoratori, per protestare contro la banca da lui governata». «Questa rinnovata consapevolezza del sindaco — si legge ancora in una nota Fiba Cisl —, dovrà trovare immediato riscontro nelle imminenti nomine del Cda e del presidente, tenendo conto sia delle conclamate ristrettezze economiche della Banca sia delle peculiarità strategiche della nostra azienda». E sul verbale presentato in Cda dal nuovo dg che prospetta tagli alle spese del personale arriva una lettera inviata da Unità Sindacale al ministro Fornero e al prefetto Pantalone, perché vigilino sul «rispetto e applicazione — si legge nel testo — dell’accordo sottoscritto dalle organizzazioni sindacali in data 29 marzo 2011, avente ad oggetto la procedura di mobilità di 1500 dipendenti. Tale accordo prevede condizioni più favorevoli per i dipendenti di quelle proposte dall’attuale governance».