(ASCA) – Roma, 6 mar – Nonostante la crisi, il lavoro in banca resta ancora appetibile per i giovani tra 18 e 25 anni, l’88% lo considera ben retribuito, e il 53% lo ritiene di prestigio. Ben il 41% del campione degli under 25 dichiara di aver preso in considerazione l’idea di andare a lavorare allo sportello. A rivelarlo l’indagine ‘Immagine e reputazione del lavoro in banca’, condotta dall’istituto di ricerca demoscopia Ipsos su commissione della Fabi, Federazione autonoma bancari italiani, il maggiore sindacato del credito. ‘Quello bancario si conferma settore aperto al ricambio generazionale.
“Con la nuova ipotesi d’accordo sul contratto, si sono costruite le basi per sconfiggere la precarietà e create le condizioni per 30mila nuove assunzioni a tempo indeterminato nei prossimi 5 anni”, così Lando Sileoni, segretario generale della Fabi, commenta i risultati dell’indagine.
L’appeal per lo sportello deriva anche, come mostra l’indagine, dalla convinzione che il lavoro in banca offra pari opportunita’ a uomini e donne (69%), sia adatto ai giovani brillanti (66%), assicuri la possibilita’ di ricevere adeguata formazione interna (75%), sia un lavoro che impiega alte professionalita’ (64%) e preveda la possibilita’ di fare carriera (65%). I ‘contro’ sono invece rappresentati dallo stress, dalla non sempre scontata stabilita’ del posto di lavoro e dall’incognita della meritocrazia, secondo gli intervistati, non proprio un elemento cardine del settore. Leggendo l’indagine si scopre, cosi’, che poco meno della meta’ del campione dei giovani (il 47%) pensa che quello del bancario sia un lavoro tranquillo (per gli over 56 la percentuale scende al 42%), che il 42% di loro vede nell’impiego allo sportello una prospettiva di stabilita’, che soltanto il 35% di loro ritiene che il talento e le capacita’ siano sempre premiate. Mentre per il 38% degli intervistati il settore offre ancora molte opportunita’ d’impiego a chi si affaccia adesso nel mondo del lavoro.