ROMA – Nonostante la crisi attraversata dal settore creditizio, il lavoro in banca si conferma ancora appetibile soprattutto tra i giovanissimi. L’88% dei ragazzi con un’età compresa tra i 18 e i 25 anni considera quello del bancario un impiego ben retribuito (anche se meno rispetto al passato), e il 75% ritiene che questa professione offra la possibilità di ricevere un’adeguata formazione interna, mentre il 53% attribuisce a tale attività un buon prestigio sociale. Sarà anche per questi motivi che il 41% del campione intervistato ha dichiarato di aver preso in considerazione, almeno una volta nella propria vita, l’idea di andare a lavorare allo sportello.
È quanto emerge dall’indagine “Immagine e reputazione del lavoro in banca”, condotta dall’istituto di ricerca demoscopia Ipsos su commissione della FABI, Federazione autonoma bancari italiani. Il sondaggio è stato effettuato a fine febbraio su un campione di mille persone con un’età compresa tra i 18 e i 75 anni. Dall’indagine emerge che il lavoro in banca esercita ancora una forte attrazione presso i giovani tra i 18 e i 25 anni. I motivi? È un lavoro ben retribuito (88%), offre pari opportunità a uomini e donne (69%), è adatto ai giovani brillanti (66%), offre la possibilità di ricevere adeguata formazione interna (75%), è un lavoro che impiega alte professionalità (64%), che prevede la possibilità di fare carriera (65%) e che sarà sempre più importante per il futuro (60%). I “contro” sono invece rappresentati dallo stress, dalla non sempre scontata stabilità del posto di lavoro e dall’incognita della meritocrazia, secondo gli intervistati, non proprio un elemento cardine del settore. Leggendo l’indagine si scopre, così, che poco meno della metà del campione dei giovani (il 47%) pensa che quello del bancario sia un lavoro tranquillo (per gli over 56 la percentuale scende al 42%), che il 42% di loro vede nell’impiego allo sportello una prospettiva di stabilità, che soltanto il 35% di loro ritiene che il talento e le capacità siano sempre premiate. Mentre per il 38% degli intervistati il settore offre ancora molte opportunità d’impiego a chi si affaccia adesso nel mondo del lavoro.
“Complessivamente – scrivono gli autori dell’indagine Ipsos – il lavoro in banca è riuscito a preservare la propria professionalità, che si riflette nella fiducia che gli intervistati hanno nel personale della propria banca (l’80% di loro giudica il bancario positivamente) e indirettamente nella banca stessa. Nonostante ciò, il mercato del lavoro ha subito pesanti cambiamenti, che si riversano anche nel settore bancario. Ciò che però deve rassicurare è che sono soprattutto i giovanissimi a riconoscere al settore l’impiego di alte professionalità. Quello del credito si dimostra, così, un comparto dove oggi come ieri è ancora forte l’attenzione alla crescita del personale e alla sua soddisfazione, non solo economica, ma anche formativa”.
“I dati che emergono dal sondaggio – commenta Lando Maria Sileoni, segretario generale della FABI – ci dicono chiaramente che il posto di lavoro in banca, nonostante le difficoltà degli ultimi anni, ha saputo mantenere il proprio appeal, come riconosce ampiamente il campione intervistato nel sondaggio: i diritti acquisiti dei lavoratori sono rimasti intatti e il potere d’acquisto dei salari ha resistito all’inflazione”