Roma, 1 mar. (TMNews) – Il sistema del credito è stato “ingiustamente penalizzato” nel decreto liberalizzazioni, con scelte che mettono “a rischio la stabilità dei posti di lavoro”.
Lo afferma il segretario generale della Fabi, Lando Maria Sileoni, sottolineando che “destano forti preoccupazioni alcune norme su commissioni e servizi bancari contenute nel decreto liberalizzazioni, che se approvate impatterebbero in maniera negativa sul sistema del credito”.
“Abbiamo appena rinnovato un contratto – spiega Sileoni in una nota – con il quale ci siamo preoccupati di creare nuova occupazione e di rilanciare il sistema, come sempre senza chiedere nulla alla collettività”. Invece le norme del decreto “producono effetti negativi sulla redditività degli istituti di credito, già fortemente contratta, senza portare rilevanti vantaggi all’utenza, che avrebbe bisogno di ben altro”. “Abbiamo l’impressione – aggiunge il numero uno della Fabi – che il settore del credito, nonostante la presenza del ministro dello Sviluppo economico, sia fortemente penalizzato a differenza di altri settori e le norme che si vogliono introdurre, lungi dal liberalizzare alcunchè, avranno effetti negativi sul sistema e quindi sui lavoratori bancari”.