Sileoni, non lasciare fuori chi ha firmato accordo collettivo, governo cambi idea.
Roma, 14 dic. – (Adnkronos) – “Siamo preoccupati per i 1700 lavoratori di Unicredit che hanno sottoscritto l’accordo collettivo per il prepensionamento”.
Così il segretario generale della Fabi, Lando Sileoni, sull’emendamento introdotto nella manovra che di fatto colpisce i dipendenti che hanno sottoscritto accordi collettivi e salverebbe solo coloro che hanno accesso ai fondi di solidarietà di settore, nella fattispecie quelli di Intesa San Paolo.
“Vogliamo che tutti i lavoratori che hanno volontariamente aderito agli accordi collettivi possano godere della clausola di salvaguardia, ma siamo molto preoccupati se i 1700 di Unicredit restassero fuori”, afferma Sileoni interpellato dall’Adnkronos, avvertendo che “se dovessero restare scoperti i dipendenti Unicredit si complicherebbero le discussioni sul nuovo piano industriale”.
“Chiediamo un ultimo sforzo al governo perché includa i dipendenti Unicredit” afferma Sileoni, sottolineando l’attività costante del sindacato per trovare una soluzione sulla questione. “Stupisce – rileva – che il governo non abbia preso in considerazione chi non è coperto dal fondo. Noi abbiamo ormai poche speranze, ma lavoreremo fino alla fine per fare cambiare idea al ministero del Lavoro”.
La questione, conclude Sileoni, sarà trattata anche domani in occasione dell’incontro all’Abi per discutere il nuovo contratto nazionale.