Roma, 25 nov. (TMNews) – Il ricorso alla Corte di Giustizia di Lussemburgo avviato dalla Commissione europea contro l’Italia per il mancato recepimento della direttiva del novembre 2010 relativa ai requisiti patrimoniali delle banche e alla retribuzione dei management dei bancari “conferma l’inettitudine politica del precedente Governo che ha favorito la permanenza di differenziali enormi fra le retribuzioni medie dei lavoratori bancari e le remunerazioni del top-management nella misura media di 1 a 70 con oscillazioni fra 1 e 50 e 1 a 120”.
Lo dichiarano il segretario generale Fabi, Lando Maria Sileoni e il segretario Generale Fiba-Cisl, Giuseppe Gallo. “Chiedere sacrifici ai lavoratori, senza intervenire su tali enormi distorsioni distributive, rappresenta un’ipoteca insostenibile sul rinnovo del contratto collettivo nazionale Abi e sulla stagione concertativa”, aggiungono.