(ASCA) – Roma, 1 nov –
Si può uscire dal tunnel ricapitalizzando le banche con la liquidità che deriva dalla Cassa Depositi e Prestiti. Lo dice il segretario generale della Fabi, Lando Sileoni.
”I livelli raggiunti dallo spread fra i Titoli di Stato italiani e gli analoghi tedeschi – avverte – determinano una situazione insostenibile per l’intero sistema economico e bancario nazionale. La necessità di ricapitalizzare, imposta in modo assai discutibile dalle Autorità europee ai principali Istituti di credito, comporterà, inevitabilmente, una grave e pesantissima stretta creditizia che rischia di riflettersi soprattutto sulle famiglie e sulle imprese, con effetti per i lavoratori bancari che hanno già pagato prezzi altissimi nei recenti piani industriali dei principali Gruppi”.
”La richiesta dell’European Banking Authority (Eba) di sottoscrizione di capitale aggiuntivo, che tutela gli interessi prioritari degli istituti francesi e tedeschi a scapito di quelli italiani, diviene problematica anche alla luce della sostanziale inerzia della nostra politica, che, purtroppo, ancora stenta ad assumere decisioni incisive e coerenti”.
”Il sistema nel suo complesso deve reagire. La necessità e l’urgenza di attingere a nuovi fondi, per garantire un adeguato sostegno all’economia, dovrà comportare la possibilità di utilizzare risorse, come ad esempio la liquidità della Cassa Depositi e Prestiti, che, in concorso e combinazione, riportino il patrimonio di vigilanza nei limiti stabiliti”. ”Poiché la stretta sul credito si traduce in minori investimenti, in più elevato costo della raccolta e in maggiori rischi di insolvenza, occorre agire anche sul versante della fiducia politica, per ricreare cioè un clima di solidarietà tra le forze sociali che solo può garantire l’uscita dal tunnel”.