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L’accordo sulle regole per un buon contratto

di Redazione

Come avrete appreso, nella tarda serata di ieri è stato sottoscritto un nuovo Accordo con Abi in materia di Assetti contrattuali.

(Anche qui, sul mio blog – nel post precedente – abbiamo pubblicato nel dettaglio i contenuti dell’accordo)

Come ci auspicavamo, sono state introdotte alcune regole preliminari che aiuteranno a condurre il confronto, in termini di metodo, su basi certe.

Sono stati, inoltre, fissati importanti principi: il recupero dell’inflazione, le procedure di rinnovo, le cadenze negoziali (per il livello nazionale ed aziendale), le tutele per i lavoratori privi di contrattazione di secondo livello, la rappresentatività delle Organizzazioni, il rilancio della bilateralità, la validità e vincolatività degli accordi.

Occorre subito precisare, prima di passare ad un commento complessivo sulla portata dell’accordo, che i Contratti di secondo livello (aziendali o di Gruppo) potranno prevedere norme di raccordo ed adattamento alle esigenze degli specifici contesti produttivi.

Pertanto, gli Accordi potranno anche definire – in via sperimentale e temporanea – specifiche intese derogatorie rispetto a norme regolate dal CCNL, ma negoziate secondo modalità ed ambiti disciplinati dal CCNL stesso.

Condizione essenziale dovrà essere, poi, che le eventuali deroghe siano correlate alla necessità di favorire situazioni di sviluppo o, per contro, governare e gestire ristrutturazioni o riorganizzazioni derivanti da situazioni di crisi aziendale.

Un accordo sulle regole e le procedure si rivela indispensabile quando occorre salvare dall’incertezza l’intero assetto generale della Contrattazione.

Nel nostro paese, come tutti sappiamo, è infatti diventata ormai insostenibile la tendenza a “deregolamentare per eludere”: la deregolamentazione è divenuta il credo illusorio di chi ha cercato – in nome di un male inteso liberalismo – di spalancare le porte alla compressione dei diritti dei lavoratori.

Noi, al contrario, secondo gli schemi di un confronto deciso (e, talora, anche aspro), abbiamo cercato di offrire un sistema di salvaguardia di principio al negoziato, proprio volendone precisare la necessità e gli ambiti di intervento, onde evitare sconfinamenti nella pura discrezionalità aziendale: sappiamo benissimo, infatti, che la discrezionalità, se non governata, sconfina spesso nell’arbitrio.

Il nostro intento, come FABI, è stato perciò quello di evitare che le scelte unilaterali delle Banche diventassero la regola, a scapito del confronto.

Il confronto induce, sì, alla mediazione ma è, soprattutto, il terreno specifico in cui si esercita l’azione sindacale che è – dobbiamo ricordarlo – tutt’altro che neutrale.

Proprio per questo motivo non possiamo accettare le velleità politiche di quanti vorrebbero relegare il sindacato in un ruolo asettico ed esclusivamente tecnico – e, credetemi, molti sognerebbero di farlo – ma dobbiamo affidare al sindacato, nel rispetto del compito attivo che compete alle Parti sociali, il ruolo di agente del cambiamento e di generatore di idee.

Oggi, senza trionfalismo, ma con concretezza, abbiamo,  con la stipula di questo Accordo, compiuto un passo in avanti anche nella direzione dell’assunzione di responsabilità nella gestione dei processi aziendali, sapendo – comunque – che il secondo tempo richiederà ancora molto impegno e costanza e che il risultato finale non è scontato.

Caricare di eccessivo peso questo accordo potrebbe suscitare illusioni: spetta, invece, a noi riempirlo di contenuti nei capitoli attuativi che andremo a negoziare.

Ripeto: negoziare. Noi, insieme, unitariamente.

Qui il nostro diritto di negoziare resta – sia ben chiaro – tutto intero e, fuori di ogni dubbio, affidato alla nostra capacità di fare sintesi e di mobilitarci, se occorrerà, per chiudere una partita ormai giunta a maturazione.

 

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1 commento

Fabio Fiacchi 26 Ottobre 2011 - 17:28

Recupero dell’inflazione, contrattazione di secondo livello, rappresentatività delle organizzazioni sindacali….e con l’ammortizatore sociale del fondo esuberi da pochi giorni confermato dal ministro Sacconi… credo che ogni lavoratore del settore del credito dovrebbe essere soddisfatto del lavoro congiunto di tutte le Segreterie. Grazie LANDO .

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