Secondo round del duello. Il 13 luglio, alla presentazione ufficiale della piattaforma sindacale all’Abi, il segretario generale della Fabi, Lando Sileoni, e Francesco Micheli, che guida il Comitato affari sindacali e del lavoro (Casl) dell’Associazione bancaria, sono tornati ai ferri corti. Chi ha assistito alla scena parla di un vero showdown del segretario Fabi che avrebbe contestato duramente Micheli, sostenendo che «non può permettersi di dare pagelle di gradimento agli interventi dei segretari sindacali, né decidere a quali domande rispondere e a quali no».
Il primo scontro era andato in onda dal vivo a Roma il 29 marzo, durante la tavola rotonda “Emergenza contratto” organizzata dalla Fabi in occasione del suo 117° Consiglio nazionale. All’epoca, in una sala gremita da un migliaio di delegati, Sileoni e Micheli incrociarono le lame – dialettiche – sulla richiesta economica dei sindacati di un aumento medio di 204 euro l’anno.
Eppure appena poche ore prima, alla 51esima Assemblea dell’Associazione bancaria di mercoledì 13 luglio, la Fabi e gli altri sindacati avevano incassato l’elogio del presidente Mussari per le posizioni espresse sull’aumento dell’Irap alle banche e per l’accordo sulla riforma del Fondo di solidarietà. Parole alle quali Sileoni aveva risposto con un apprezzamento per la relazione di Mussari giudicata «puntuale, approfondita, politicamente lungimirante e accorta».
O è un doppio binario, o poco ci manca.
1 commento
Da ex boxeur quale mi vanto essere, noto che col suono della campana del round il nostro avversario, Micheli, è partito tentando un colpo basso. Tentativo, in quanto dare un voto ai “secondi” (le altre OOSS) ed alla F.A.B.I., maschera l’affanno di avere in casa propria chi, dall’alto, già non condivide la tattica del combattimento. La F.A.B.I., per il buon esito del match, deve gestire bene il proprio angolo, attenta alle mosse dell’avversario accettando anche il corpo a corpo, pur di non perderne il contatto. Il prosieguo e l’incattivirsi dell’incontro potrà vedere il necessario coinvolgimento di altri attori, la classe politica, (seppur questa attualmente alle corde, in clinch per i colpi che arrivano dall’opinione pubblica, sfiancata dal protrarsi di situazioni scandalose di privilegio che la riguardano, in una situazione socio/economico/finanziaria, per il nostro Paese, di nera crisi) per il raggiungimento del verdetto di un contratto rapido, dignitoso e possibilmente senza sciopero. Auspico una vittoria ai punti, dunque, con il giudice/cittadino che ci assegna un buon margine, sopratutto per la correttezza e l’efficacia dei colpi portati, senza cercare il knock out a tutti i costi.