Roma, 8 lug. (TMNews) – “È positivo – afferma Sileoni – il giudizio della Fabi sull’accordo per la riforma del fondo esuberi, l’ammortizzatore sociale interamente finanziato dalle banche. Reintrodurre la libertà di adesione del lavoratore interessato al prepensionamento o al pensionamento, come richiesto e ottenuto dalle organizzazioni sindacali, è stato un atto di giustizia sociale”.
L’intesa, evidenzia il segretario generale, “rappresenta per l’intero movimento sindacale italiano una vittoria di portata storica, avendo evitato il prepensionamento o pensionamento obbligatorio di 30mila lavoratori italiani in un momento di grave crisi economica e sociale”.
Negli ultimi 12 mesi, infatti, “le banche avevano pesantemente puntato a introdurre l’indennità di disoccupazione nel settore, che avrebbe riportato l’intera categoria all’anno zero dei diritti e delle relazioni sindacali”. L’indennità “avrebbe dato il via a un sistema di licenziamenti mascherati penalizzanti per l’intera categoria, imponendo inevitabilmente il prepensionamento obbligato a 30mila lavoratori, quei 54-55enni con trent’anni di contribuzione”.
L’accordo sulla riforma del fondo esuberi, aggiunge la Fabi, “consentirà da subito ai sindacati e alle banche di gestire in forma non traumatica gli esuberi dichiarati dai grandi gruppi bancari nei piani industriali, dando la possibilità ai lavoratori di scegliere il proprio futuro”. “Avvisiamo immediatamente però l’Abi – conclude Sileoni – che qualsiasi ed eventuale futuro tentativo, più o meno camuffato, magari durante la trattativa del contratto nazionale, di introdurre l’indennità di disoccupazione nel settore sarà combattuto e ostacolato con ogni mezzo a nostra disposizione”.