Pubblichiamo il Piano di Impresa di Intesa dove si dichiarano i 10.000 esuberi, i comunicati ufficiali delle altre Organizzazioni Sindacali e di Gruppo. Ma l’anonimo portavoce di Intesa (che sappiamo chi è) smentisce solo la FABI. È una vergogna.
– COMUNICATO STAMPA DI SMENTITA ALLE DICHIARAZIONI DI UN ANONIMO PORTAVOCE DI BANCA INTESA –
In allegato rimettiamo:
1) documento ufficiale della banca, consegnato in data 30 maggio 2011 alle organizzazioni sindacali, nel quale si evince chiaramente che gli esuberi sono 10mila;
2) dichiarazione del Segretario generale della Uilca che parla di 10mila esuberi datata 30 maggio 2011;
3) comunicato “unitario” delle organizzazioni sindacali del Gruppo Intesa dove si evince chiaramente, a partire dallo stesso titolo, che gli esuberi sono 10mila;
4) dichiarazioni pubblicate oggi dal quotidiano La Repubblica dei massimi vertici di Fisac Cgil e Ugl credito.
Banca Intesa, che mente sapendo di mentire, smentisce solamente la FABI. È una vergogna.
Il Segretario generale della FABI
Lando Maria Sileoni
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Dichiarazione dell’anonimo portavoce di Intesa Sanpaolo:
“Le affermazioni della Fabi, che sconcertano nel tratto e sorprendono nei contenuti, sono destituite di fondamento.
Intesa Sanpaolo precisa che restano ovviamente confermati gli obiettivi del Piano d’Impresa in materia di riorganizzazione e di riqualificazione delle risorse, obiettivi peraltro apprezzati anche dalla Fabi, insieme a tutte le sigle sindacali nel corso della presentazione del Piano d’Impresa ai rappresentati sindacali.
Infatti, in sintonia con le previsioni del Piano ( consultabile sul sito www.intesasanpaolo.com) Intesa Sanpaolo, così come previsto dalle norme in vigore, ha dato avvio alla procedura contrattuale indicata in caso di “processi di riorganizzazione ristrutturazione e riqualificazione del personale” nei termini già comunicati, e con l’intento di procedere:
- alla riqualificazione produttiva di almeno 5.000 unità , con la riconversione a ruoli commerciali di sviluppo dei ricavi, a seguito di un processo di formazione che, nel suo complesso, prevede oltre un milione di giornate uomo nell’orizzonte di piano, con conseguenti forti investimenti. Tutto ciò allo scopo di non disperdere, anzi di valorizzare e mantenere il patrimonio di competenze presenti all’interno del gruppo
- alla riduzione degli organici di almeno 3.000 unità mediante l’applicazione delle normative di legge e contrattuali in vigore, al fine di ricondurre detti organici al numero, previsto dal piano, di 98.000”.
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Roma, 30 maggio 2011
– Comunicato Stampa del Segretario generale Uilca Massimo Masi –
Intesa Sanpaolo rimescola i numeri del Piano d’Impresa ipotizzando tagli al costo del lavoro e 10.000 lavoratori eccedenti. La Uilca agirà con fermezza, di concerto con la Uil, rifiutando soluzioni penalizzanti per i lavoratori a livello aziendale e nel rinnovo del Contratto Nazionale
Intesa Sanpaolo ha deciso di concludere il mese di interruzione delle relazioni industriali a qualsiasi livello, deciso dalle Organizzazioni Sindacali, presentando una comunicazione di avvio della procedura sindacale necessaria a governare le ricadute del Piano d’Impresa triennale, che delinea sconcertanti e inedite ipotesi di riduzione del costo del lavoro e di eccedenze di personale.
In particolare stabilisce in 300 milioni di euro entro il 1° gennaio 2014 l’obiettivo di riduzione del costo del lavoro e individua fino a 10.000 unità i lavoratori eccedenti, confermando in tale ambito l’idea di una eventuale riconversione di 5.000 dipendenti, ma paventando anche il possibile ricorso al Fondo di Solidarietà di settore.
In attesa di valutare in modo più approfondito tutti gli aspetti della comunicazione di Intesa Sanpaolo, si evidenzia che quanto prospettato rimescola le ipotesi descritte nel Piano d’Impresa triennale, paventando soluzioni inique e negative per i lavoratori, senza affrontare in modo costruttivo i temi legati alla crescita dei ricavi e dimenticando uno scenario di settore in cui sono già maturate condizioni di rottura con l’Abi, in merito alla revisione del Fondo di Solidarietà e al rinnovo del Contratto Nazionale.
In proposito il ricorso al Fondo di Solidarietà, ipotizzato da Intesa Sanpaolo, stupisce per la sua assurda incoerenza con le posizioni dell’Abi rispetto a tale strumento, giudicato troppo oneroso e superato, e al rifiuto delle disponibilità dimostrate dal sindacato per rinnovarlo.
Tutto ciò come se Intesa Sanpaolo fosse estranea a tali contesti, mentre invece ne è parte preponderante, essendo uno dei maggiori gruppi bancari del Paese e l’azienda da proviene il responsabile della delegazione trattante dell’Abi.
Come dimostrato con l’interruzione delle relazioni sindacali in tutte le banche, i livelli aziendali e quello nazionale non sono disgiunti e devono essere affrontati con soluzioni coerenti. La Uilca ha sempre dimostrato senso di responsabilità e disponibilità a trovare soluzioni condivise positive, ma non può accettare che le banche, e nello specifico Intesa Sanpaolo, intendano perseguire obiettivi di profitto solo grazie alla riduzione del personale e al taglio del costo del lavoro, rifiutando un confronto su come realizzare maggiori ricavi e sul complesso dei costi aziendali, a iniziare da quelli relativi alle strutture di governance e al sistema di premi, bonus e compensi del top management.
Al riguardo la Uilca a ogni livello intende muoversi con grande fermezza e coesione per tutelare le lavoratrici e i lavoratori, sotto ogni profilo, di concerto con la sua struttura confederale, che mostra grande attenzione per le difficoltà che si stanno manifestando in un settore cruciale per il Paese quale è quello del credito.
Il segretario generale Uilca Massimo Masi
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Milano, 31 maggio 2011
– Comunicato unitario delle delegazioni sindacali Gruppo Intesa –
Inaccettabili novità nella procedura per l’applicazione del Piano d’Impresa del Gruppo Intesa Sanpaolo: l’Azienda dichiara 10.000 eccedenze di personale e chiede una riduzione del costo del lavoro per 300 milioni di euro.
Nella mattinata di lunedì 30 maggio Intesa Sanpaolo ha trasmesso alle competenti strutture sindacali la lettera di avvio delle procedure ex artt. 18 e 19 del CCNL 8 dicembre 2007 in tema di occupazione e confronto a livello di Gruppo. La decisione fa seguito, modificandola, alla presentazione del Piano di Impresa 2011-2013, illustrato lo scorso aprile.
Nel documento l’Azienda fornisce oggi una nuova e preoccupante interpretazione delle linee di intervento tracciate al momento della presentazione del Piano d’Impresa, arrivando a dichiarare eccedenze di organico per oltre 10.000 unità, che rappresentano un inedito rispetto alle dichiarate previsioni di 8.000 efficientamenti con 5.000 persone da riconvertire ai ruoli commerciali. (cfr. slides piano industriale pag. 13 e segg.).
In tale ambito spicca come una smaccata contraddizione, rispetto alle posizioni assunte dall’Abi nel confronto nazionale, il possibile ricorso al Fondo di Solidarietà di Settore per gestire l’uscita di personale in caso di mancata riqualificazione dei 5.000 addetti. Il documento aziendale riporta inoltre una richiesta di “riduzione strutturale del costo del lavoro di almeno 300 milioni di euro con effetto dal 1° gennaio 2014”, che appare come una assoluta novità, in contrasto con quanto esposto in occasione della presentazione del Piano d’Impresa, in cui viceversa si stimava una crescita di pari importo (valutabile in 1,1 punti percentuali) delle spese per il personale.
La drastica riduzione del costo del lavoro , l’innalzamento della soglia da 8.000 a oltre 10.000 eccedenze di personale e gli interventi prospettati e aggiuntivi sugli accordi di armonizzazione (inquadramenti, orari, mobilita, part time ecc), che scadono a fine anno, sono uno segnale gravissimo per le lavoratrici e i lavoratori di Intesa Sanpaolo, che respingiamo fin da ora.
Unico dato certo è che la banca intende raggiungere gli obiettivi del Piano d’Impresa attraverso la riduzione del costo del lavoro confermando quindi la tesi degli analisti, che gli obiettivi di crescita, contenuti nel Piano, sono troppo ambiziosi. La Comunicazione di Intesa Sanpaolo ai Sindacati avviene inoltre negli ultimi giorni di sospensione delle trattative, proclamata dai sindacati in tutte le aziende a ogni livello in conseguenza della decisione ABI di disdettare l’accordo sull’accesso volontario al Fondo Esuberi
Da allora, in tutta Italia, si sono svolte assemblee capillari dei lavoratori bancari che hanno approvato a larghissima maggioranza la Piattaforma rivendicativa dando mandato a intraprendere iniziative di mobilitazione, se l’Abi confermasse la disdetta dell’accordo sul Fondo esuberi volontario e rigettasse le richieste sindacali di rinnovo del Contratto Nazionale.
È quindi di tutta evidenza che, in assenza di novità rilevanti, le scriventi Organizzazioni Sindacali, in stretto raccordo con le Segreterie Nazionali e i lavoratori e le lavoratrici del Gruppo, sapranno rispondere adeguatamente alle provocazioni che giungono dalla controparte.
Senza una preventiva ricomposizione dello strappo introdotto da ABI con le sue decisioni unilaterali ed ingiustificate sul Fondo Esuberi, ogni discussione sui processi di efficientamento è pericolosamente in salita.
Milano, 31 maggio 2011
Delegazione Trattante Intesa Sanpaolo DIRCREDITO – FABI – FIBA/CISL – FISAC/CGIL – SINFUB – UGL – UILCA
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– DICHIARAZIONI ESTRAPOLATE DA “LA REPUBBLICA”, mercoledì 1 giugno 2011 –
Articolo: “TAGLI A INTESA, SINDACATI SUL PIEDE DI GUERRA”
AGOSTINO MEGALE, SEG. GEN FISAC CGIL: “Per come parte la procedura direi che non ci siamo. Banche e banchieri hanno sempre concertato i piani, ora Intesa Sanpaolo non può procedere a tagli orizzontali indiscriminati, di tipo ministeriale, senza rapporto tra efficienze e competenze.
Non accetteremo che la logica dei sacrifici sia chiesta solo ai lavoratori. Ricordo che nel 2010 i salari bancari sono aumentati dell’1,9%, quelli dei banchieri dell’8,6%”.
UGL CREDITO: “è giunto il momento che il management di intesa Sanpaolo faccia un passo di serietà riducendo i propri privilegi, tra retribuzioni e benefit, nel rispetto dei dipendenti”.
Ma l’anonimo portavoce di Intesa (che sappiamo bene chi è) smentisce solo la FABI. È una vergogna.
6 commenti
sconcertante. vergognoso. vomitevole. questi sono i primi aggettivi leggendo il post inserito nel blog. cari amici, si fà per dire, smentite pure . tanto non avete più neanche il senso di capire che siete largamente oltre la barriera del ridicolo. ma una cosa nel vs intimo la sapete: con la fabi i conti li dovete fare e sono …….. amari. noi, ti ripeto, caro lando siamo pronti. basta un cenno….. la gente è stanca e stufa dei tanti pinocchi in giro.
Ad ogni azione, pardon, “cattiva azione”, corrisponde una reazione della nostra Organizazzione e del Segretario Generale Lando Sileoni, ancora questi non si rendono conto che sono stati stanati e il fiato della Fabi è sul loro collo. Non ci rassegneremo a soccombere, meglio che si mettono l’animo in pace.
Non è finita quì! Ne vedremo delle belle nei prossimi giorni con l’avvio della contrattazione per il rinnovo contrattuale. Oggi il ruolo di Pinocchio l’intepreta meravigliosamente Banca Intesa domani sarà la volta dell’ABI. Prepariamoci tutti e quando saremo chiamati alla mobilitazione dovremo essere pronti ad uno scontro che si caratterizzerà come una “battaglia epocale”. I bancari hanno capito qual’è la posta in gioco e sono sempre più indignati!!! E noi? Certamente non staremo con le mani nelle mani ed intraprenderemo innovative proteste.
Forse Banca Intesa non sa che il ns Segretario Generale e’ LANDO SILEONI…..!!!!!!!.
L’unico in tutta la storia della ns categoria che ha avuto il coraggio in prima persona ad opporsi al piu’ forte potere esistente oggi in Italia , forse piu’ di quello politico : quello ECONOMICO DEI BANCHIERI.
Forse Banca Intesa non si e’ nemmeno accorta che ieri si e’ trovata sulle Testate giornalistiche piu’ importanti del paese.
Sicuramente Banca intesa si accorgera’ che avra’ a che fare con un esercito unico e compatto con a capo il ns grande Segretario.
E…….come ho ribadito con mio commento sull’articolo dell’ ABI ……..” TANA LIBERA TUTTI “.
Grazie LANDO.
L’arroganza del potere dei banchieri è giunta a manifestarsi anche attraverso la pubblica menzogna! Tutto fanno pur di difendere il numero delle loro dorate poltrone e mantenersi l’intangibilità degli inauditi compesi! Ed allora ecco l’attacco a tradimento sugli Esuberi di Banca Intesa Sanpaolo. Congratulazioni Lando per il coraggio nel denunciare pubblicamente la menzogna di quei signori! Dai forza e spunto a tutti noi per ripeterlo a gran voce alla pubblica opinione. Non hanno ripsoste che vadano al di là di un NO su tutto il fronte del rinnovo del CCNL, non hanno idee su un’intelligente riforma del Fondo Esuberi, si contraddicono, sanno bene della determinazione delle OO.SS, ed in primis della FABI, ed allora ecco che, approfittanto del potere in loro mani, ci attaccano aprendo un terzo fronte, ingigantendo strumentalmente ed in modo menzognero il problema già critico degli Esuberi di Intesa! Noi, Lando, con la tua e vostra guida forte siamo già tutti in campo per difenderci ed attaccare su tutti i fronti! C’è di mezzo il destino futuro dei Bancari e delle loro famiglie. Avanti e forza!!!
credo veramente che questa volta sia in gioco il destino della categoria.
è stato giustamente osservato che altre volte i banchieri hanno cercato di forzare la mano e sempre sono stati “rintuzzati”, ma ora la situazione è diversa.
la globalizzazione, la crisi economica, una classe politica a dir poco ” distratta” possono rappresentare un insidia letale.
dobbiamo diffondere tra i nostri colleghi la consapevolezza che solo una categoria unita , solidale e determinata in quella che sara’ certamente una vertenza moolto conflittuale potra’ contrastare efficacemente l’attacco dell’ abi.
nelle assemblee della mia regione, la liguria, questo messaggio è stato ampiamente diffuso.
un caloroso abbraccio a lando e a tutta la segreteria.
avanti tutta ragazzi!