Grande partecipazione alla tavola rotonda organizzata ieri a Roma dalla FABI.
Sileoni a Micheli (Abi): “L’aumento salariale ci spetta di diritto ed è legato al recupero di inflazione. Sull’indennità di disoccupazione non cediamo”.
Un confronto duro sui temi all’ordine del giorno nel rinnovo del contratto bancario: recupero del potere d’acquisto dei salari, crisi economica che impatta sui bilanci delle banche e costo del lavoro.
Di questo si è parlato nella tavola rotonda “Emergenza contratto”, organizzata ieri a Roma dalla FABI all’Ergife Palace hotel, a cui hanno assistito oltre 1000 delegati sindacali e diversi giornalisti di settore.
L’incontro, moderato dal cronista di Plus 24 Ore Nicola Borzi, ha visto la partecipazione di Francesco Micheli, Responsabile del Comitato Affari sindacali e lavoro di Abi e dei segretari generali di tutte le sigle sindacali del credito del primo tavolo di trattativa: Lando Maria Sileoni (Fabi), Agostino Megale (Fisac Cgil), Giuseppe Gallo (Fiba Cisl), Massimo Masi (Uilca), Marco Boltri (Segretario nazionale Dircredito), Fabio Verelli (Ugl Credito), Pietro Pisani (Sinfub) e i giornalisti Antonio Quaglio, direttore di Plus 24, Stefania Tamburello (Corriere della sera) e Gabriele Capolino, direttore di Milano Finanza.
Il dibattito si è concentrato soprattutto sui temi degli adeguamenti salariali e del Fondo di Solidarietà, l’ammortizzatore sociale di categoria.
Sul primo punto Francesco Micheli è stato categorico: “La richiesta annunciata dai sindacati bancari di un aumento contrattuale per il prossimo triennio di 204 euro a regime è impensabile e improponibile, in quanto non è correlata al momento storico di crisi che il sistema sta vivendo”.
Immediata e compatta la risposta dei sindacati. “I 204 euro di aumento”, ha detto il segretario generale della Fabi, Lando Sileoni, “spettano di diritto ai lavoratori bancari, in quanto si tratta di un aumento legato al recupero dell’inflazione, come prevede la riforma sugli assetti contrattuali del 2009 che la stessa Abi ha firmato”.
Quanto al discorso sul costo del lavoro nelle banche italiane, Sileoni ha voluto sfidare Micheli sul terreno concreto dei numeri, snocciolando dati e cifre sui consiglieri d’amministrazione attualmente retribuiti dai principali gruppi bancari.
“Prima di parlare di costo del lavoro più alto d’Europa nelle banche italiane, bisogna riflettere sui costi delle governance bancarie”, ha detto il numero uno della FABI, “Facciamo presente che nelle società di Intesa Sanpaolo ci sono in tutto 472 consiglieri d’amministrazione e 258 sindaci, in Banco Popolare 159 consiglieri d’amministrazione e 74 sindaci, in Ubi 122 consiglieri d’amministrazione e 47 sindaci, in Mps 92 consiglieri d’amministrazione e 43 sindaci, in Unicredit 165 consiglieri d’amministrazione e 85 sindaci. Numeri che impattano sui bilanci delle banche ma di cui stranamente nessun banchiere parla”.
Immancabile, infine, il confronto sul Fondo di solidarietà e sull’introduzione dell’indennità di disoccupazione nel settore del credito, recentemente proposta dall’Abi ma prontamente rifiutata dalle organizzazioni sindacali. “Il fondo per il sostegno al reddito dei lavoratori delle banche è stato uno “strumento eccellente” ma adesso è diventato oneroso e va rivisto”, ha detto Micheli. “In questo quadro, l’indennità di disoccupazione potrebbe essere un valido strumento per minimizzare la riduzione dell’assegno di sostegno al reddito, in questo momento diventato troppo costoso per le banche”.
Immediata la risposta di Sileoni: “L’introduzione dell’indennità di disoccupazione nel nostro settore non è motivata da alcuna ragione politica o tecnica. È vero che le banche spendono tanto, ma è anche vero che le stesse banche hanno un ruolo sociale da rispettare. E proporre il licenziamento di massa dei lavoratori 55enni, attraverso un ricorso all’indennità di disoccupazione, non è certo una strada percorribile per risollevare le sorti del sistema. Le banche, piuttosto, se hanno problemi con il fisco, abbiano il coraggio di chiedere al governo un intervento per la riduzione degli oneri fiscali. Non è ammissibile che, a pagare il prezzo della mancanza di coraggio degli istituti di credito, debbano essere ancora una volta i lavoratori”, ha concluso il numero uno della FABI.
Redazione Fabi, Roma 30/03/2011
14 commenti
a mio avviso, come era prevedibile ha suscitato grande interesse e notevole successo la tavola rotonda organizzata dalla fabi. non me ne voglia nessuno, ma ho francamento molto apprezzato la chiarezza, la lungimiranza e la determinazione del ns segretario generale nelle risposte date alle domande del moderatore del dibattito. micheli, che certamente non è nel suo lavoro il primo arrivato, è stato messo seriamente in difficoltà dal ns segr generale, che senza giri di parole lo ha messo all angolo ricordandogli che l aumento salariale spetta e che sull introduzione della indennità di disoccupazione la fabi non arretra di un millimetro della propria posizione che è quella di assoluto diniego.
Hai effettivamente colto nel segno il nucleo della questione.
L’aumento salariale, che è solo una parte dell’intero impianto contrattuale, ci spetta perché legato al recupero dell’inflazione che l’Abi ha già firmato in sede di riforma degli assetti contrattuali nel 2009. Sull’indennità di disoccupazione, non ti preoccupare, sapremo tenere il punto fermo.
Si è concluso il 117° Consiglio nazionale della FABI che era iniziato con la relazione di Mauro Morelli per conto della Segreteria. Lando, che dire, sei veramente un grande Generale. Le tue conclusioni con cui hai illustrato in maniera semplice e comprensibile, una piattaforma contrattuale che ci impegnerà nei prossimi mesi, hanno contribuito, qualora ve ne fosse stato bisogno, a confermare il tuo spessore politico e la tua grandissima professionalità. Non credo che queste mie esternazioni, sincere e sentite, possano essere scambiate per piaggeria, non mi sarei mai sognato di dire ad altri le stesse cose, perchè purtroppo non avevo mai incontrato nella mia lunga “carriera” sindacale, persone con le tua capacità. Bravo, vai avanti, ti seguiamo passo passo.
Leggo con attenzione e apprezzo le tue valutazioni.
Volevo fossero chiari i contenuti del rinnovo contrattuale e che fosse altrettanto chiaro che sarà un percorso non privo di ostacoli.
Per questo è necessario il coinvolgimento e il sostegno di tutti i quadri sindacali e di tutta la categoria.
Dobbiamo diffondere tra i colleghi la forte determinazione della Fabi affinché le proposte si traducano in risultati concreti.
Eccezionale organizzazione della tavola rotonda che ha fatto percepire a tutti gli addetti ai lavori la centralità della FABI. Purtroppo anche qualche nota stonata da me evidenziata nel corso del Consiglio Nazionale. Nei prossimi giorni si avvierà concretamente l’iter per il rinnovo del CCNL. Come FABI la linea da seguire è chiara. Speriamo che altrettanto facciano le altre sigle sindacali. Siamo certi che il nostro Segretario Generale porterà avanti e fino in fondo non solo le rivendicazioni ma non faciliterà in alcun modo le assurde pretese dell’ABI sui temi del Fondo Esuberi e indennità di disoccupazione.Il Segretario Generale e la Segreteria Nazionale non sono soli in questa battaglia perchè alle spalle avranno il sostegno dei 100 mila iscritti e come quadri sindacali dobbiamo essere pronti alle barricate ed allo scontro.
Ero certo che avresti apprezzato la scelta di portare alla tavola rotonda il responsabile sindacale dell’Abi.
Stai pur certo che la Fabi saprà condurre all’interno del nostro percorso anche le altre OO SS.
Come dici tu, la sensibilizzazione della base sarà decisiva per il progresso della trattativa.
In estrema sintesi: orgoglioso di far farte, da tanti anni, di un Sindacato Autonomo come la FABI.
E in sintesi ti rispondo che la nostra forza sono i quadri sindacali come te.
Per la prima volta abbiamo assistito ad una tavola rotonda, che anticipava la trattativa di apertura del CCNL previste per il 7 aprile p,v,.Grande abilità del nostro Segretario Lando Maria Sileoni, il quale ha ” costretto” il rappresentante dei Banchieri in ABI F.sco Micheli ad esporsi e sbottonarsi.Sono inacettabili le affermazioni del Micheli, che non auspica nessuna possibile apertura all’adeguamento economico proposto dalle OO.SS., men che meno l’importo stimato di € 204,00,Trovo odioso l’aforisma del Micheli: non c’è trippa per gatti.Trovo meschino che lo stesso sottolinei uno stato di crisi conclamato delle banche.Trovo inacettabile l’inerzia degli altri segretari, i quali avrebbero dovuto sostenere e rafforzare la linea di Lando.Come era prevedibile e senza mezzi termini il nostro Lando apertamente ha replicato al Micheli, che continueremo la nostra linea intransigènte .Caro Lando sappi che il tuo modo di agire è condiviso da tutti, pertanto, continua che saremo al tuo fianco.
È proprio quello che volevo: far partecipare tutti i dirigenti sindacali, che hanno assistito alla tavola rotonda, allo scenario che, in sede più ristretta, si replicherà nelle diverse fasi della trattativa. Micheli, come si è visto, sa fare il suo lavoro, descrivendo un contesto negativo in cui si dovrebbe inserire il rinnovo contrattuale.
Noi abbiamo le giuste argomentazioni, la responsabilità, la forza dei numeri e della ragione per sostenere la nostra linea.
Vero, verissimo! La tavola rotonda che ha preceduto il nostro 117° Consiglio Nazionale, è stato un “unico”, nella storia della nostra Organizzazione. Un evento di tale rilevanza, di tali contenuti e ti tale collocazione strategica, non ha precedenti in Fabi. Come straordinari ed unici, al momento, sono stati gli snodi che maggiormente hanno contrassegnato il dibattito al tavolo, seguito con esemplare stile ed attenzione dal “popolo” fabiano. Su tutti emerge la denuncia coraggiosa con la quale, Lando, hai sciorinato senza incertezze, di fronte al diretto interessato e all’opinione pubblica, i dati della “vergogna”, quelli relativi alle ipertrofiche ed insostenibili “governance bancarie”. Bravo! Ci voleva, finalmente! E da lì non torneremo più indietro. Quei numeri, accompagnati dalle iperboliche cifre dei relativi costi di sostentamento, sono un vero schiaffo in viso all’equità e alla giustizia sociale. La Fabi, attraverso le tue parole, ha puntato l’indice con immediatezza e forza su quella fonte di squilibrio. La “standing ovation”, seguita alla replica che ha chiuso i lavori del successivo C.N., confermano che tutta l’Organizzazione rilanciata è concorde e compatta anche su queste posizioni. Entusiasmo a 1000 e motivazione alle stelle per tutti! Nuovamente un gran plauso, Lando!
Continueremo a denunciare, anche nel futuro, in tutte le sedi, questo insostenibile squilibrio tra il reddito dei bancari e quello dei top manager.
Differenza ormai insopportabile, in modo particolare in un periodo di crisi.
Grande, grandissima Tavola rotonda. Tanto più grande perchè ha mostrato a noi che non ne avevamo bisogno ma a tutta l’opinione pubblica la differenza tra la Fabi e gli altri, lo spessore politico-sindacale del nostro segretario generale e quello( sic!) dei segretari delle altre organizzazioni.
Ho inoltre enormemente apprezzato e condiviso tutto ciò che hai detto ( e il come l’hai detto ) nella più bella relazione finale degli ultimi anni.
Grazie di tutto
Le tue osservazioni mi confermano che abbiamo scelto la strada giusta, utile per l’organizzazione e la categoria.