(ASCA) – Roma, 1 mar – ”Quelli di cui parla il presidente dell’Abi Giuseppe Mussari non sono aumenti salariali automatici, ma solo il recupero del potere d’acquisto delle retribuzioni definito da accordi tra governo e parti sociali (sindacati-Confindustria con l’esclusione della Cgil che non sottoscrisse l’accordo) nella riforma sugli assetti contrattuali del 22 gennaio 2009 sponsorizzata dal governo e sottoscritta dall’ Abi”, cosi’ Lando Sileoni, segretario della Fabi, il maggiore sindacato dei bancari. Oggi il presidente dell’Abi ha espresso la sua contrarieta’ ad aumenti delle retribuzioni legati all’inflazione prevista. Per Sileoni, la posizione del presidente dell’Abi ”sembra inopportuna” a pochi giorni ”dall’inizio della trattative per il rinnovo del contratto di lavoro del credito che interessera’ 340 mila bancari”. Il segretario generale della Fabi critica anche la posizione dell’Abi sul fondo esuberi dei bancari, ”dove si insiste a proporre alle organizzazioni sindacali l’ indennita’ di disoccupazione”per ottenere poi dei ”licenziamenti mascherati” per i 54enni con 30 anni di contribuzione, obbligandoli al pre-pensionamento”.
(ASCA, martedì 1° marzo 2011)